
GIA' DUE ANNI FA UN DECRETO DI RIDUZIONE DEL NUMERO DEGLI AMBITI TERRITORIALI ERA STATO FIRMATO DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE, SENZA ESITO ALCUNO
La Giunta regionale, stavolta per iniziativa dell'assessore all'Energia Pier Carmelo Russo (foto), ha accolto e approvato il disegno di legge sulla riforma degli ATO, gli enti inutili che ci hanno portato allo stato d'indecenza e di pericolo provocato dalla pessima conduzione del servozio rifiuti urbani.
Sulla falsarica di un precedente decreto regionale, firmato il 20 maggio 2008 dal presidente Raffaele Lombardo, le nuove disposizioni prevedono la riduzione del numero degli Ambiti Territoriali da 27, quanti sono attualmente, a 9, per ciascuno dei quali dovrà costituirsi un consorzio d'ambito - con relativo consiglio d'amministrazione - cui faranno parte la Provincia ed i Comuni del suo territorio. L'assemblea di ciascun consorzio determinerà lo standard medio delle tariffe, mentre i Comuni avranno l'obbligo non solo di stabilire la Tarsu e la tariffa di igiene ambientale, ma anche di individuare nei propri bilanci le risorse finanziarie da aggiungere alle somme provenienti dalle riscossioni delle bollette.Sarà il sindaco del Comune più popoloso a indire la prima riunione dei sindaci.
Quanto riscosso dai Comuni dovrà essere correlato alla percentuale di rifiuti raccolti.
Se i Comuni facessero una tariffa troppo bassa, dovranno essere in grado di apportare altre risorse per evitare sbilanci.
Non sarà più possibile che i Comuni non riscuotano e non intendano coprire con proprie risorse.
Un piano regionale fisserà gli obiettivi e i criteri del servizio di raccolta integrata e della localizzazione degli impianti di trattamento della differenziata.
Anche gli Ato dovranno dotarsi di un proprio piano d'ambito. E dovranno avviare iniziative concrete per incrementare la raccolta differenziata con il metodo "porta a porta".
Sono previste incentivazioni e forme di sensibilizzazione degli utenti.
E' auspicabile che finalmente si riesca a concludere qualcosa di efficiente e che l'aumento del numero dei partecipanti alla società consorziata non diventi un nuovo fardello, più pesante di quello che ha schiacciato gli ato sperimentati.
3 commenti:
Speriamo solo che i nuovi ATO non
diventino ancora una volta carrozzoni politici,e che nei c.d.a. vengano nominate persone di provata capacità e competenza amministrativa e manageriale.
clicca
qui
per visitare il sito di uno dei migliori esempi di multiutility in italia.
Fate attenzione alla composizione del c.d.a. ed ai curricula dei suoi componenti.
La speranza si riaccende.E' stato attaccato un grave male.Adesso vediamo come saranno costituiti.Comunque la promessa di ridurli è stata mantenuta.
franz
Per Vanni: Grazie, tutto ok.Francesco
Posta un commento