
Il gruppo cinese Chery avrebbe avviato contatti con il Lingotto per rilevare l'impianto siciliano di Termini Imerese. All'indiscrezione pubblicata da «Repubblica» i vertici dell'azienda torinese rispondono con un «no comment». Apre invece il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola. «Noi vogliamo far crescere la produzione di auto in Italia. Ci auguriamo di farlo con Fiat ma siamo aperti a chiunque voglia venire». Il segretario della Fiom di Termini Imerese, Roberto Mastrosimone, è invece nettamente contrario: «Non esistono altre soluzioni. Qui c'è la Fiat - ha detto - e qui si producono auto italiane»
Oggi, secondo il sindacato, diecimila persone hanno partecipato alla manifestazione a Termini Imerese contro la decisione della Fiat di non produrre più auto nella fabbrica siciliana. Secondo i sindacati l'adesione allo sciopero da parte degli operai della Fiat e delle aziende dell'indotto è stata totale. Alla Fiat la produzione è ferma, così come alla Lear, alla Bm Sub e alla Ergom.
Le scuole e i negozi sono chiusi a Termini Imerese. In piazza, assieme agli operai della Fiat e delle aziende dell'indotto, ci sono migliaia di studenti. Al passaggio del corteo, i commercianti hanno abbassato le saracinesche come atto simbolico e in segno di solidarietà ai lavoratori. Molti operai indossano magliette bianche con la scritta «Fiat e indotto: non si tocca».
Da: Il Sole 24 ore
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