
Così, a sambro, come per tutte le iniziative che non si vogliono pubblicizzare, il nostro governo nazionale inserisce in un decreto da sottoporre al voto controllato della fiducia, una mozioncella biricchina che costringerà i Comuni a cedere almeno per il 40% ai privati la gestione di un bene sociale indispensabile: l'acqua.
Si sa che l'acqua è vita, forse più dell'aria stessa che respiriamo, sia perchè la vita è nata dall'acqua, sia perchè la vita è mantenuta dallo stesso prezioso liquido.
Eppure, adesso, con questa amministrazione imprennditoriale dello Stato, con la scusa che il privato gestisce meglio del pubblico, si sta facendo di tutto per rendere l'elemento fondamentale della vita strumento di arricchimento privato.
Già, diceva un cittadino, a politici di tal risma conviene che si possa strumentalizzare almeno una parte della gestione idrica, perchè l'acqua è oro e con l'oro si possono realizzare tanti, ma tanti voti.
1 commento:
L'acqua si paga.Gestione pubblica o privata che sia.Se una gestione privata riduce i costi,ben venga.Certo ci vorranno dei limiti e dei vincoli alla gestione privata.E un regolamento controllato ed efficace.All'inizio anzicchè cederne il 40% ai privati se ne ceda il 30%.In prova.
Franz
Posta un commento