
Stamattina ho letto, su Sicilia Informazioni un articolo, il cui contenuto mi sembra inquadri in maniera verosimile la spaccatura che s'è creata (e tende ad allargarsi) in seno al Pdl, con evidente maggiore vistosità in quell'ambito proveniente da Alleanza Nazionale.
In esso trovo tuttavia un po' superato l'incipit, che così si esprime nei confronti di Maurizio Gasparri: "Maurizio Gasparri si è tolto il testale, come si diceva un tempo. Stavolta non addolcisce la pillola, non sente alcun bisogno di girarci attorno, e sbugiarda il suo ex leader Gianfranco Fini in modo inequivocabile. Sta dall’altra parte, insomma".
Solo adesso ha fatto capire che sta dall'altra parte?
No, dico io, Maurizio Gasparri non ha atteso l'ultima occasione offertagli da Fini e in nome di Fini da Bocchino, per manifestare la sua vera identità. Per lo meno io - e come me penso molti altri - m'ero reso conto da parecchio tempo - direi da sempre - che l'ambizioso Gasparri s'era abbarbicato talmente a Berlusconi da rivelarsi uno tra i più avvinghiati supporters del Premier;
falco tra "falchi", ultras consiglieri del loro leader.
Ora, se le cose stanno come mi detta la mia sensazione, c'è da credere che l'ultima alzata di scudi del baldanzoso Maurizio non abbia per nulla meravigliato o sgomentato Gianfranco Fini, il quale, conoscendo da tempo gli ex "suoi" polli, saprà certamente su quanti fedeli poter contare.
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