venerdì 13 marzo 2009

IL CINQUE IN CONDOTTA NON SI PUO' DARE AD OGNI PIE' SOSPINTO.......l'HA FATTO SAPERE IL MINISTRO GELMINI.



La valanga di 5 in condotta che ha seppellito migliaia di studenti delle scuole italiane, sulla spinta inopinata della riforma Gelmini, ha messo in imbarazzo i soloni del Ministero dell'Istruzione, che con tanta scienza ed incoscienza avevano suggerito alla Maria Stella di correggere il bullismo scolastico usando l'arma della insufficienza in condotta.
"E adesso, si saranno domandate le teste di uovo del dicastero, adesso che son venuti allo scoperto tanti bulletti, come la mettiamo? Li facciamo bocciare tutti, come prevede la riforma?"
Già, secondo la nuova legge scolastica, il 5 in condotta comporta la non ammissione all'anno successivo o agli esami di maturità e concorre alla determinazione dei crediti scolastici.
Ma con tutti questi cinque in condotta non si rischia un'ecatombe?
E così i soloni consiglieri della Gelmini hanno dovuto riunirsi e studiare il modo per porre rimedio alla inflazione creata dalla "intempestività" di professori che non avranno capito lo spirito della riforma, allorchè hanno usato l'arma del cinque in condotta.
Il rimedio?
Ricorrere all'immancabile circolare esplicativa con cui si potrà precisare che "per prendere un'insufficienza in condotta lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare".
"Una sorta di ammonizione, come un «cartellino giallo» dopo il quale, se i comportamenti gravi persistono, scatta il 5 in condotta". Ma c'è di più:"L'insufficienza sarà attribuita dal collegio dei docenti per gravi violazioni dei doveri degli studenti, definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, a chi non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; non ha nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto; non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; a chi arreca danno al patrimonio della scuola".
Tutte motivazioni, queste, che la Gelmini ha avuto la delicatezza di anticipare durante una conferenza stampa rilasciata nei giorni scorsi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto procede per tentativi ed errori,anche in natura.L'importante è non persistere nello stesso errore.In natura gli errori vengono eliminati dal processo riproduttivo,automaticamente e senza clamore.Un rimedio alla cattiva condotta degli studenti andava introdotto.Ma, dopo tanti anni di lassismo,per essere giusto non doveva essere nè estremo nè clamoroso.In politica,da noi,difficilmente gli errori vengono corretti e così si accumulano fino al punto da diventare una montagna quasi insormontabile.

Fra ha detto...

penso che questo sia solo l'inizio, prima o poi sta riforma si impiccherà da sola!

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