martedì 10 marzo 2009

MA COS'E' QUESTA CRISI, SI CANTAVA ALLORA: ED ERA LA CRISI DEL '29



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Ieri pomeriggio, mentre mi trovavo alle "villette" di Piazza Basilica, ad un tratto, da che era quasi vuoto, il sagrato della Chiesa s'è popolato di giovani. Erano studenti che erano usciti dalla scuola con un paio d'ore d'anticipo e si stavano riversando nella piazza, giungendo a frotte chiacchierine, visibilmente contenti di avere lasciato le fredde aule per ritrovarsi qualche ora all'aperto, sotto un sole già tiepido, nonostante qualche algido spiffero levantino.
Li osservavo e pensavo quanta lontana fosse l'atmosfera - di quella giovane truppa - dall'aria di crisi che tira in questo nostro paese, anzi in questo nostro mondo.
Ed è bene che sia così, che cioè la spensieratezza dell'età giovanile non sia intaccata dalla crescente preoccupazione dei genitori, parecchi dei quali forse sono segnati nella lista nera dei perdenti...lavoro.
E' giusto sì, ma fino ad un certo punto, perchè prima o poi - meglio prima che poi - sarebbe opportuno che nascesse in loro la consapevolezza che, ormai, lo scenario delle vacche grasse si è sfilacciato e che, un po' tutti, dovremmo contribuire a ricomporne un altro più congruo alle reali esigenze dell'Umanità.
Appunto per non soggiacere al falso ottimismo di chi, per tornaconto politico, sta cercando di minimizzare sulla portata di questa tremenda crisi.

Ora chiediamoci: a chi spetta l'importante compito di instillare nei giovani- non tutti consapevoli - il senso dell'opportunità, necessario per adeguarsi ad un nuovo tenore di vita più responsabile del solito?
Io la domanda la lascio in sospeso, anche se qualche mezza risposta crederei di averla.
Ma è solo mezza e sarei lieto se fosse completata dai vostri commenti.

Fra' Galdino

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo arrivati a questa crisi forzando tutte le regole tutti i limiti econmici giuridici politici e soprattutto etici.L'avidità e l'ingordigia ,voler essere più ricchi degli altri in un contesto di tutti ricchi,in una crescita sterminata sono stati sentimenti dominanti e distruttivi di ricchezza.La crisi è profonda vasta e lunga Questa è l'analisi di premi nobel matematici economisti politologi.Da essa si uscirà ma ad un livello di benessere più basso.Tutti dobbiamo fare la nostra parte ,mettendo da parte l'egoismo smodato e mettendo in campo solidarietà responsabilità buon governo,e soprattutto "l'etica dei limiti".

Anonimo ha detto...

FRANSIDOTI HA FATTO UN ANALISI PERFETTA DELLA SITUAZIONE ECONOMICA ITALIANA MA DI CHI LA COLPA SICURAMENTE DELLE FINANZIARE
OGGI TUTTO E'ALLA PORTATA DI TUTTI E NESSUNO SI VUOLE PRIVARE DI NIENTE OGNUNO DI NOI PENSA DI POTER PAGARE LE RATE POI CI LAMENTIAMO PERCHE' NON SI ARRIVI ALLA FINE DEL MESE

Anonimo ha detto...

La colpa è delle fianziarie e la dabbenaggine di chi ci abbocca.

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