
In certi momenti il prof. Brunetta, ministro a pieno titolo, mi fa tenerezza. Tremonti, no.
Il primo, in certi momenti, mi dà l'idea che assomigli a quei vecchi maestri di scuola che credevano di potere risolvere la disciplina ed il profitto della classe, usando il bastone e la carota: le bacchettate sulle mani ai più discoli e la caramellina ai più bravi e volenterosi.
E' in questo modo che il solerte ministro intende mettere in atto la sua teoria dei fannulloni e quella dei dipendenti modello, con la quale è convinto che raddrizzerà le gambe ai cani che stanno finendo di spolparsi questa nostra Italietta.
Dico che mi fa tenerezza, perchè è così sincero da non rinnegare la sua modesta origine familiare, tanto da volere rispettare le esigenze dei più bisognosi, sostenendo che "quello che lui cerca di fare è di sinistra".
E allora se mi fa quest'impressione, come posso non credere nella sua buona fede quando sostiene che la bozza federalista di Calderoli non prevede nessun aumento delle tasse e che non è affatto vero che l'imposta sulla casa (ICI) tolta da Berlusconi non sarà reintrodotta sotto altro nome da Calderoli?
Ma forse siamo solo noi (anche se in molti) i bugiardi che, in malafede, fingiamo di sentirci buggerati dalle tante promesse fatte in campagna elettorale dal cavaliere.
E della cui attuazione diciamo che non vedremo neppure l'ombra.
Francesco Cilona
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