AGLI AMICI DI BARCELLONABLOG SINCERI AUGURI





Intende promuovere la conoscenza dei problemi cittadini e invitare gli amministratori ad affrontarli.

FOTO:SALVATORE CHIOFALO:::::::::::::::::::::::::::::>>
Si chiude un anno, che non è stato certamente benigno. Adesso si fa il consuntivo e, a Barcellona, il sindacato fa la sua parte in questo compito. In una nota emessa dalla Camera del Lavoro, il responsabile Salvatore Chiofalo  si dice convinto che " il nuovo anno 2009 lascia intravedere all’orizzonte per la Città del Longano nuvoloni scuri.
Le festività Natalizie  sono già indicative  di uno stato di malessere sociale che colpisce tutti, eccetto la modesta percentuale di soggetti con le tasche piene".
"Basta dare uno sguardo ai negozi, in tanti semivuoti, per comprendere che siamo sull’orlo del disastro economico per la stragrande maggioranza delle nostre famiglie".
"Se  i dati ISTAT  - ricorda Chiofalo - confermano  che i siciliani sono all’ultimo posto nella classifica nazionale per reddito, bisogna convenire che a Barcellona P.G. è ancora peggio. Alla mancanza di reddito e di lavoro e ai tanti mali vecchi se ne aggiungono di nuovi come quelli riguardanti importanti servizi non resi o resi male alla collettività".  Per quanto riguarda la vivibilità cittadina, il sindacalista ripropone questo sconcertante quadro:"Ingorghi perenni nella viabilità principale, quartieri e centro storico degradati, presidio ospedaliero in regressione perenne  per le prestazioni specialistiche, uffici postali affollati per l’insufficienza di strutture e di personale , con utenza e pensionati costretti a  sopportare interminabili  file di attesa, scuole ancora senza refezione per i bambini delle materne e delle scuole dell’obbligo, ville e piazze sempre più sudice, strutture e plessi scolastici sempre più vetusti". Inoltre, "ai disoccupati e ai precari in forte crescita si aggiunge l’esercito degli irregolari retribuiti con salari di fame e senza copertura previdenziale e assistenziale".  Chiofalo tiene in fine a sottolineare che "a Barcellona P.G. il Sindacato con la Camera del lavoro CGIL, pur dovendosi confrontare con un sistema produttivo ed economico estremamente fragile, ha condotto numerose battaglie con manifestazioni: per salvare l’occupazione e il patrimonio di straordinario valore economico, storico ed architettonico dell’IPAB; per il miglioramento dei servizi alla collettività dagli operatori ecologici  di ATO Me/2; per l’ammodernamento e la riapertura degli Uffici postali di Calderà e S. Antonio; per la stabilizzazione dei precari  alle dipendenze del comune;per i lavoratori della refezione scolastica, la quale ad anno scolastico inoltrato non viene avviata,a danno degli alunni e delle rispettive famiglie, le quali sono costrette a provvedervi per il secondo anno consecutivo; per sostenere i livelli occupazionali nell’importante bacino idraulico forestale del Longano;per i pensionati e il sistema welfare."
"A fronte di tutto il malandare - aggiunge Chiofalo - assistiamo, sconcertati, ad un'azione amministrativa chiusa nel palazzo, autoreferenziale e taciturna, dedita a vantare autosufficienza, mentre la città scivola inesorabilmente in un costante declino. Occorre invertire rotta. Amministrare e promuovere sviluppo significa condividere scelte politiche forti, urgenti e trasparenti con programmi di inclusione sociale e non basta predicare se alla base non si coinvolgono tutti i soggetti interessati: forze politiche, associazioni dei lavoratori e degli imprenditori, associazioni culturali e del volontariato, il mondo della scuola e dell’istruzione, le organizzazioni professionali di categoria. Da soli non si va da nessuna parte. Infatti, i risultati deludenti sono sotto gli occhi di tutti." "Comunque, conclude il responsabile della Camera del Lavoro,  speriamo che il nuovo anno porti un minimo di lungimiranza"


FOTO:Niccolò Machiavelli, autore del Principe
colleghi in Parlamento.
Foto:la discoteca della lite e il primario del reparto di neurochirurgia del Garibaldi
 Un sisma della stessa intensità del terremoto che nel 1908 distrusse le città di Reggio Calabria e di Messina e sconquassò gran parte del territorio delle due province sullo Stretto, anche oggi – se malauguratamente dovesse ripetersi – produrrebbe danni materiali gravissimi.
La scoraggiante previsione è uscita dalla bocca del sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, nell’incontro di Messina, commemorativo del centenario della catastrofe del 28 dicembre 1908.
Unica differenza: che non ci sarebbe un'uguale perdita di vite umane, allora disastrosa per carenze di mezzi adeguati e di preparazione, atti a soccorrere sollecitamente gli sventurati terremotati investiti dalle macerie.
Oggi - e qui Bertolaso tira l’acqua al suo mulino – si fruirebbe delle moderne tecnologie e del sistema organizzativo della Protezione Civile. Resterebbe comunque la carenza delle infrastrutture a influire negativamente sulla portata dei danni materiali.
Ma  sarebbe  proprio e soltanto tale difetto a mantenere alti gli effetti deleteri del terremoto o ci sarebbero altre concause?
Secondo il presidente della  Regione, Raffaele Lombardo, è ovvio che esisterebbero altre ragioni, direttamente collegabili alla selvaggia speculazione edilizia e all’erosione del territorio  che, anche di recente in seguito alle piogge autunnali, come s’è potuto constatare dalle nostre parti, hanno deternminato gravi situazioni d’emergenza e notevoli danni nelle campagne e nei centri abitati. “Quando noi non rispettiamo 
Quante volte è stato ripetuto questo ritornello, anche a Barcellona, eppure raramente s’è fatto tesoro di tale ammonizione: e sono stati costruiti edifici , sui fianchi di colline glabre per carenza di alberi,  a ridosso di torrenti e saie cementificati, o di spiagge soggette ad erosioni marine. Sono tutti – questi – punti deboli che, creando squilibrio, al primo impatto con la natura “incazzata” portano al cedimento e al dissesto cronico del territorio.
Francesco Cilona






Foto:Il sindaco del terremoto Francesco Cambria
 completamente distrutto. 











 sconvolse molti centri delle coste siciliana e calabrese. In parallelo a Messina, l'altra città dello Stretto - Reggio Calabria - riportò anch'essa danni incalcolabili. Il sisma e lo tsunami, a Messina, furono seguiti da diversi incendi devastanti, causati e alimentati dalla rottura delle condutture del gas. I danni, come è stato ricordato in un precedente post, furono immensi, sia per la distruzione di edifici e altre strutture, sia per la perdta di vite umane. Grandisimo inoltre fu il numero dei feriti ed enormi le difficoltà nella molteplice opera di soccorso.
 vittime: a Messina persero la vita circa ottantamila dei centotrentamila abitanti, mentre i morti di Reggio, che contava una popolazione di 80.000 abitanti, furono circa 15.000.
erie i feriti e di raccogliere i superstiti per allontanarli dalla disastrata città. Nei primi momenti d'emergenza i soccorritori  dovettero assumersi anche compito di polizia, per impedire atti di sciacalaggio. Intanto, in seguito alle informazioni sull'accaduto, il Comando di Stato Maggiore dell'Esercito ordinò il dirottamento verso la rada di Messina delle navi in navigazione nel mare di Sardegna, mentre i vari ministeri si muovevano per fare raggiumgere la zona disastrata da propri rappresentanti. Le navi italiane, giunte nello stretto di Messina, trovarono il porto siciliano già ingombro, per il precedente afflusso di altri natanti, giunti tra i primi in soccorso, e ciò le costrinse a sistemarsi in terza fila: e non mancarono, in seguito, le critiche per i ritardi e per supposte discrasie nel coordinamento dei soccorsi.Venute a conoscenza della gravità del disastroso evento, molti paesi  fecero a gara per organizzare raccolte di beneficienza  e mandare aiuti, per un primo sollievo tra gli sventurati profughi siciliani e calabresi. Si racconta che soltanto  l'Austria si sia tenuta indietro, avendo il dente avvelenato con l'Italia per i vecchi dissidi collegati all'unificazione del popolo italiano. Addirittura ci fu un giornale che, riportando la notizia del disastro, ebbe lo spudorato coraggio di sollecitare il Governo austriac
o a scatenare una guerra preventiva contro l'Italia, approfittando dell'occasione propizia, determinata dalle difficoltà causate dal terremoto. Gli interventi, nei giorni seguenti, s'incrementarono, col sopraggiungere di altri soccorritori, man mano sempre meglio organizzati. Il personale impiegato dall'esercito ebbe il difficile compito di spegnere incendi, cercare superstiti, distribuire viveri, recuperare valori e documenti sepolti, trasportare materiale per la costruzione di tendopoli, baracche, ospedali da campo, riattare strade, acquedotti, linee elettriche e ferroviarie, cercare di mettere ordine nel marasma creato dai profughi in fuga, soprattutto nelle stazioni ferroviarie prese d'assalto. Numerosissimi i centri, grandi e piccoli, raggiunti da squadre di soccorso, nelle fasce costiere e collinari delle due province di Messina e Reggio Calabria, molti dei quali colpiti duramente dal sisma. Nella nostra zona, tr
a gli altri paesi bisognosi d'aiuto, ci furono Milazzo, Barcellona, Castroreale.
..............................BUON NATALE=>



