sabato 26 maggio 2012

LA COMMISSIONE AFFARI SOCIALI DELLA CAMERA PROMUOVE UN DISEGNO DI LEGGE CHE RIGUARDA I MALATI DI MENTE E SUSCITA UN VESPAIO. I FAUTORI DELLA LEGGE BASAGLIA E DELLA CHIUSURA DEGLI O.P.G. PARLANO DI RIEDIZIONE DEI VECCHI MANICOMI

Franco Basaglia
La commissione Affari sociali della Camera ha approvato, martedì scorso,  il testo di riforma della Legge 180, avanzato  dall'onorevole del Pdl Carlo Ciccioli (Pdl).
 Il DDL parla di Trattamento Sanitario Necessario, della durata di 15 giorni, rispetto agli 8 del TSO.
Prevede inoltre  "il trattamento necessario extraospedaliero prolungato, senza consenso del paziente, finalizzato alla cura dei pazienti che necessitano di trattamenti sanitari per tempi protratti in strutture diverse". Questo genere di terapia dovrebbe avere una durata di sei mesi  estensibile continuativamente fino e non oltre i dodici mesi.
Tale disegno di legge ha provocato reazioni, soprattutto tra chi s'è battuto per l'approvazione della legge che sopprime, entro il 31 marzo 2013 gli OPG.
Stefano Cecconi, rappresentante  del Comitato nazionale StopOpg  ritiene, per esempio,  che tale disegno "se verrà tradotto in legge riaprirà la buia stagione dei manicomi”.

“La legge Basaglia - dice Cecconi (Cgil)- ha interrotto secoli di abusi e di costrizioni nei confronti di migliaia di persone, private della libertà e della dignità e obbligate all’internamento, limitando a situazioni acute e straordinarie, e con precise garanzie per la persona, la possibilità di trattamento sanitario obbligatorio. I manicomi sono stati aboliti, proprio in quanto destinati a riprodurre - per la loro natura - disagio, sofferenza e devianza. Sono stati aboliti perché sono una risposta sbagliata in termini di cura. Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea, con Libro verde sulla salute mentale, hanno indicato come modello la legge 180”
“Eppure - aggiunge il rappresentante "StopOpg" - sappiamo che la riforma Basaglia non è stata applicata pienamente: troppo spesso il diritto alla salute mentale non è garantito su tutto il territorio nazionale. In modo strisciante si sono riaperte strutture che assomigliano ai vecchi ospedali psichiatrici e troppo spesso l’unica risposta sono i farmaci. Questa situazione, se non affrontata, porta all’abbandono di chi soffre e delle loro famiglie. E offre pretesti ai “nostalgici” del manicomio. Per questo insistiamo: bisogna investire nei servizi territoriali, con Centri di Salute Mentale accoglienti, centri diurni, servizi domiciliari e residenziali, per garantire 24 ore su 24 la “presa in carico” delle persone e dei loro familiari, e l’inclusione sociale e lavorativa".
Dura anche la reazione di Margherita Miotto, capogruppo del Pd in commissione Affari sociali della Camera, la quale  sostiene che il testo di riforma presentato dall'on. Ciccioli rappresenta "un passo indietro di quarant'anni".
Pure l'Italia dei Valori si dice contraria perchè si tratterebbe di  " un provvedimento disumano che calpesta la dignità e i diritti delle persone".

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 manicomio di quarto

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi rendo conto che quello dei malati di mente è un problema estremamente difficile da affrontare. Il punto più importante da affrontare, visto che gli O.P.G. sono stati chiusi (o stanno per esserlo), a mio modesto avviso, è quello dei malati di mente riconosciuti essere pericolosi per se e per gli altri. Per quelli che invece non lo sono, a mio modo di vedere, non c’è bisogno di fare nulla perché vanno già bene le strutture esistenti dove i malati sono si controllati ma sono anche liberi di socializzare fra loro ed uscire liberamente in giro.
Parlando degli altri, quelli pericolosi, non sarebbe giusto che si ritornasse ad affrontare la questione riaprendo i vecchi manicomi. Però non è neppure concepibile che questi malati fossero abbandonati al loro destino oppure che venissero lasciati alle cure dei propri familiari.
Nicola

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