sabato 11 giugno 2011

C'E' QUALCUNO CUI DIRE GRAZIE PER LE SPORCIZIE CHE AFFLIGGONO LA CITTA'?


Antonio ha detto...

Rifiuti a Barcellona: oggi come ieri ancora monnezza per le strade. Chi dobbiamo ringraziare?

Sembra una domanda semplice, questa che Antonio ha posto tra i commenti, ma è soltanto breve, categorica e assai complessa.

E' per questa sua complessità che la risposta non può essere univoca, come non potrà mai essere obiettiva, sia che venga dal semplice cittadino, sia che si decida a darla chi amministra la città o chi rappresenta l'ATO.

Se vogliamo riflettere, a rendere insopportabile il continuo affacciarsi dello stato d'emergenza, è intanto il cincischiarsi della Regione nell'avvio di quella riforma annunciata, sancita e non attuata, che dovrebbe - a detta dello stesso governatore - rivoluzionare l'obsoleta forma di raccolta indiscriminata e di smaltimento in discarica dei rifiuti, con la tecnica differenziata, che con successo viene utilizzata in diversi comuni peninsulari, ma che ancora in Sicilia soltanto in qualche piccolo solerte centro è stata avviata e sperimentata.

Si procederà in questo senso?

Ecco che, se la cosa non si farà, il primo da chiamare in causa dovrebbe essere il Governo Regionale. Almeno per quanto concerne la necessità di voltare pagina.

Se poi si dovesse guardare alle responsabilità per errori e/o omissioni all'origine dell'attuale situazione di sballo nel servizio rifiuti, si correrebbe il rischio di smarrirsi in un mucchio (stavo per dire immondezzaio) di considerazioni ed illazioni, talmente contradditorie da non potere arrivare ad un giudizio serio.

Un po' tutti - dicaiamolo - dovremmo probabilmente sentirci responsabili:

i Comuni per avere imboccato - consapevoli o inconsapevoli - l'itinerario ATO senza curarsi della questione tariffe e solo preoccupandosi a considerare l'ATO una specie di carrozzone politico; le Aziende appaltatrici e le altre società private che nella raccolta e smaltimento dei rifiuti hanno partecipato non sempre in maniera appropriata; noi stessi utenti, che per un verso ( questione delle tariffe) o per un altro ( disordinato comportamento nel conferimento dei rifiuti nei cassonetti) abbiamo contribuito a peggiorare la situazione.

Intanto siamo arrivati davvero al capolinea e se non si ricorre con rapidità e fermezza alla manovra per la indispensabile svolta, non è necessario che lo dica io, finiremo tutti con il muso nella m...., come a Napoli.

Di questo, soprattutto, dovrebbero farsi carico e parlare i sindaci del comprensorio ATO ME 2, allorché, martedì prossimo, s'incontreranno con l'assessore regionale Marino, per esprimere la loro preoccupazione per la reincombente emergenza rifiuti nel territorio da loro amministrato.

Per quanto riguarda la pulizia nelle strade, le erbacce sui marciapiedi, tra l'altro tutti obsoleti, il fetore che ammorba la città ad ondate in certe ore, questo è un altro discorso....che lascerei fare ai nostri cari consiglieri comunali, nella prossima seduta di Palazzo Longano.

Se ne avranno voglia.

fra' Galdino



3 commenti:

messina.giusep@tiscalinet.it ha detto...

Le tante notizie che da tempo divulgano l'incapacità delle ATO di provvedere alla pulizia continua delle città, nonostante i loro dirigenti si attribuiscano ricchi stipendi, ci dovrebbe fare capire come sarebbe gestita l'acqua se i cittadini, domani e dopodomani non si svegliassero per andare votare "SI" alla cancellazione della legge che obbliga la privatizzazione del prezioso dissetante liquido.
.........(Giuseppe Messina)

luigi ha detto...

Non è di certo un bel biglietto da visita per chi desidera soggiornare in queste prime settimane a Barcellona. Tra spazzatura abbandonata per strada, erbacce alte ai bordi dei marciapiedi e presenza di zanzare, Barcellona dà un benvenuto all'estate non proprio consono.

Sebastiano ha detto...

Lo squallido quadro di una città senza cura anche del verde: il comune manifesta una grave incapacità. Le erbacce proliferano, lungo tutte le strade, erba che cresce nei bordi dei marciapiedi che talvolta essendo cresciute fino a diventare veri e propri cespugli. A Barcellona prolifera il prato-immondezzaio all'inglese.

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