
Il 6 maggio ultimo scorso ebbi l'occasione di scrivere un pezzo riguardante l'insufficienza dei servizi erogati dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
L'opportunità mi fu data, oltre che da alcune notizie su lamentele della gente, dal coincidente casuale approccio con un opuscoletto pubblicato a spese del Comune, e intitolato appunto "Carta dei Servizi".
Si tratta - come scrive nella premessa il dott. Santi Calderone, assessore ai Servizi Sociali - di un documento che, finito di stampare a dicembre del 2009, dovrebbe costituire "innanzituutto una guida per il cittadino-utente che ha la necessità di sapere quali sono i Servizi Sociali erogati dal suo Comune, quali sono le procedure e le formalità da espletare per accedere a detti servizi e da chi vengono eseguite le prestazioni di aiuto"
In altri termini - sempre secondo l'assessore - si tratterebbe di un vero e proprio "atto di trasparenza".
Un segno di trasparenza che, come annuncia, nella presentazione dell'opuscolo, il sindaco Candeloro Nania, costituisce la misura del livello di civiltà per una comunità riscontrabile "soprattutto nella sua capacità di rispondere si bisogni delle persone, in particolar modo di quelle più indifese, come gli anziani - tanto per fare un esempio - o comunque di tutti coloro i quali dalle vicende della vita sono stati condotti in situazione di disagio sociale":
Proponimenti davvero encomiabili, specie se - astrattamente - si ha la possibilità di leggere pagina per pagina le 32 facciate dell'elegante libriccino, ricco di promesse e di nitide illustrazioni.
Se poi si dovesse fare un confronto tra ciò che la Carta dei Servizi Sociali descrive e la realtà dei fatti, non so fino a che punto si riesca ad ammettere che nella nostra città si possano attuare obiettivi così nobili e generosi.
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