mercoledì 13 ottobre 2010

barcellona pozzo di gotto: si protesta per salvare il "cutroni zodda"


NON ILLUDIAMOCI CON LE MANIFESTAZIONI DI PIAZZA: SERVIREBBE UN ENERGICO INTERVENTO POLITICO-SINDACALE CONTRO LE DECISIONI VERTICISTICHE SULL' ASSETTO SANITARIO REGIONALE


A Barcellona e dintorni, in questi giorni si sta facendo un gran rumore caratterizzato dalla protesta per "il tentativo della Regione di declassare l'ospedale Cutroni Zodda, o peggio ancora di chiuderlo".
Tutto ciò avviene, quando si dovrebbe sapere che esiste già un programma che prevede non la chiusura dell'ospedale, ma la sua trasformazione in PTA, che significa Presidio Territoriale d'Assistenza, deputato ad essere "prossimo" al cittadino.
E' il cosiddetto piano di rimodulazione della rete ospedaliera siciliana, sostenuto dall'assessore alla sanità Massimo Russo, che per la provincia di Messina prevede l'istituzione di tre tal genere di presidio: due dei quali già individuati dai vertici nelle esistente strutture dei nosocomi di Lipari e di Barcellona.

Intanto ancora non si sa quale potrebbe essere la struttura destinata a diventare PTA - probabilmente una ancora da costruire -, mentre in realtà si avverte che, in un territorio vasto qual è quello della nostra provincia, il numero stabilito è insufficiente.
Questa deficienza è fatta rimarcare da Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina, che nel corso di una disamina sul progetto regionale fa notare che "conti alla mano, 3 PTA sono ben al di sotto delle esigenze della nostra provincia in base alle stesse tabelle regionali e ciò perchè. Il Piano regionale prevede la presenza di un PTA ogni 70.000/120.000 abitanti. Considerando che la provincia di Messina ne conta circa 650mila, anche attenendosi al parametro più alto, non si potrebbe scendere sotto i 5 PTA”.
Se si sta ragionando su un "piano" del genere, che - a detta dello stesso assessore Russo - costituirà la giusta rivoluzione dell'attuale assetto sanitario, e nell'ambito di tale programma si parla non della necessità di salvare strutture ospedaliere esistenti bensì di trasformarne alcune, ancorchè insufficienti a coprire l'esigenza, non si comprende perchè tutto questo "traffico" si lasci nell'ombra, mentre ci si espone per "gridare al vento" che l'Ospedale Cutroni Zodda non si tocca.
Per slavaguardare l'intangibilità del nosocomio barcellonese, a quanto pare, non basta la protesta, anzi rischia di rivelarsi sterile, a meno che si possa o si voglia modificare il piano regionale di rimodulazione, un po' come sta avvenendo per il piano rifiuti e come spesso è accaduto per tanti altri progetti: fatti balenare e non realizzati.
Rimodulare il piano di rimodulazione sarebbe opportuno, ma sarà efficace la messa in scena di incatenamenti, quando manca la giusta chiave politica per riaprire la questione?

fra' Galdino

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:: Regione Siciliana: Presidi Territoriali di Assistenza ::

Sei sindaci in catene contro i tagli agli ospedali di Barcellona e Milazzo

1 commento:

Unknown ha detto...

Tanto rumore per nulla.Solo cattiva propaganda.Semplici e giuste le osservazioni di Lillo Oceano.Aspettiamo vigili con Oceano.
Franzsidoti

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