Il caso vuole che, a Barcellona, i problemi legati al tifo calcistico si siano omai attenuati - se non addirittura estinti - ormai da tempo.
Dirottato sul basket, il tifo locale sembra per il momento lontano dal dovere subire ciò che di "corrivo" sta attualmente interessando le tifoserie calcitiche di tutt'Italia, che, com'è noto, risultano investite da una strategia che, nel delicatissimo momento attuale, rischia di diventare assai pericolosa.
Riguarda le direttive ministeriali in occasione dell'inizio del campionato di calcio, relative all'avvio dell'obbligatorietà del rilascio ai tifosi di una specifica tessera di riconoscimento - appunto la tessera del tifoso - da attuare col massimo rigore, strettamente verificato, onde individuare eventuali inadempienze da segnalare all'osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive del Ministero dell'Interno.
Sulla base di dette direttive, verranno "disposti capillari controlli presso le agenzie incaricate della vendita dei biglietti applicando, ricorrendone i presupposti, il previsto regime sanzionatorio".
La tessera del tifoso non piace e l'approccio con essa ha già fatto registrare le prime reazioni, che non annunciano niente di buono. Un primo segnale preoccupante potrebbero essere gli scontri recentemente avvenuti nel Bergamasco, dove ultras dell'Atalanta hanno colto l'occasione d'una festa leghista per scaricare la propria rabbia contro il ministro Maroni.
Durante la festa della Lega a Alzano Lombardo, un intervento del ministro dell'Interno è stato interrotto da un gruppo di ultras dell'Atalanta che protestava contro la tessera del tifoso. Lanci di fumogeni e petardi ed intervento della polizia: auto in fiamme, agenti feriti.
Ora c'è il timore di altre proteste non pacifiche, di scontri sugli spalti o davanti ai cancelli degli stadi. E - ad alimentare la tensione - molte tifoserie organizzate, dalla Sicilia al Nordest, da Roma alla Toscana, dalla Puglia alla Lombardia, continuano a lanciare proclami battaglieri, dicendo no «alla schedatura», mentre i club, a cominciare dall'Atalanta, hanno condannato la violenza.
Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha annunciato l'ennesimo giro di vite contro i teppisti da stadio: «Riproporremo la flagranza differita per permettere l'arresto dei violenti visionando i filmati».
L'uso della «prova tv» era stato introdotto a tempo dal precedente governo con un decreto scaduto. Ora sarà riproposto.
Ma non solo. Aumenteranno anche i poteri per gli addetti privati alla sicurezza nelle curve: «Gli steward delle società, quando saranno in servizio, saranno equiparati a pubblici ufficiali».
Dirottato sul basket, il tifo locale sembra per il momento lontano dal dovere subire ciò che di "corrivo" sta attualmente interessando le tifoserie calcitiche di tutt'Italia, che, com'è noto, risultano investite da una strategia che, nel delicatissimo momento attuale, rischia di diventare assai pericolosa.
Riguarda le direttive ministeriali in occasione dell'inizio del campionato di calcio, relative all'avvio dell'obbligatorietà del rilascio ai tifosi di una specifica tessera di riconoscimento - appunto la tessera del tifoso - da attuare col massimo rigore, strettamente verificato, onde individuare eventuali inadempienze da segnalare all'osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive del Ministero dell'Interno.
Sulla base di dette direttive, verranno "disposti capillari controlli presso le agenzie incaricate della vendita dei biglietti applicando, ricorrendone i presupposti, il previsto regime sanzionatorio".
La tessera del tifoso non piace e l'approccio con essa ha già fatto registrare le prime reazioni, che non annunciano niente di buono. Un primo segnale preoccupante potrebbero essere gli scontri recentemente avvenuti nel Bergamasco, dove ultras dell'Atalanta hanno colto l'occasione d'una festa leghista per scaricare la propria rabbia contro il ministro Maroni.
Durante la festa della Lega a Alzano Lombardo, un intervento del ministro dell'Interno è stato interrotto da un gruppo di ultras dell'Atalanta che protestava contro la tessera del tifoso. Lanci di fumogeni e petardi ed intervento della polizia: auto in fiamme, agenti feriti.
Ora c'è il timore di altre proteste non pacifiche, di scontri sugli spalti o davanti ai cancelli degli stadi. E - ad alimentare la tensione - molte tifoserie organizzate, dalla Sicilia al Nordest, da Roma alla Toscana, dalla Puglia alla Lombardia, continuano a lanciare proclami battaglieri, dicendo no «alla schedatura», mentre i club, a cominciare dall'Atalanta, hanno condannato la violenza.
Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha annunciato l'ennesimo giro di vite contro i teppisti da stadio: «Riproporremo la flagranza differita per permettere l'arresto dei violenti visionando i filmati».
L'uso della «prova tv» era stato introdotto a tempo dal precedente governo con un decreto scaduto. Ora sarà riproposto.
Ma non solo. Aumenteranno anche i poteri per gli addetti privati alla sicurezza nelle curve: «Gli steward delle società, quando saranno in servizio, saranno equiparati a pubblici ufficiali».
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