mercoledì 23 dicembre 2009

SLITTA LA POSA DELLA PRIMA PIETRA DEL PONTE



SI "BASAVA" SU UNA MONTATURA LA "BASE" DEL PONTE ?

S'era declamato che oggi, antivigilia di Natale, sarebbe iniziata ufficialmente l'era del Ponte, essendo stata fissata questa data per la posa della cosiddetta prima pietra, a Cannitello di Calabria.
Adesso, tale cerimonia, che avrebbe dovuto avere come protagonista il massimo sostenitore del grande Ponte, intanto purtroppo bloccato in casa da un piccolo tempio, viene rimandata a data da destinarsi, sicuramente all'anno nuovo.
Tale casuale rinvio fa cadere intanto le ragioni di un contenzioso che, tra Regione Calabria e Governo nazionale, era stato generato da un ricorso contro lo stesso Esecutivo, che abusivamente avrebbe propagandato, come opera propedeutica al Ponte, l'apertura del cantiere della variante ferroviaria, che nulla ha a che spartire colla costruzione del mastodontica struttura sullo Stretto di Messina.
Ciò significa che, oggi, senza la prima pietra del ponte, il cantiere a Cannitello si apre lo stesso, ma con tutto il crisma effettivo di "cantiere per la costruzione della nuova tratta ferroviaria in quel di Calabria".
L'era del Ponte è destinata a slittare, mentre qualche spocchiosa montatura andrebbe opportunamente accantonata.



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Stamani sulla stampa c'è però la conferma che la Fiat vuole chiudere lo stabilimento di Termini Imerese.
E'un ulteriore tassello che si aggiunge alla politica ed alla cultura anti meridionalista che da diversi lustri si respira nell'aria.
Saranno certamente contenti Bossi ed i suoi che la ristrutturazione della fiat ricade sulle spalle dei siciliani e non sulle spalle dei "Lumbard".
La fiat è una azienda privata e come tale è libera di fare le sue scelte di mercato ,ma è anche vero che chi dirige una nazione come l'Italia è libero di vincolare i contributi e le agevolazioni concesse alla Fiat ad interventi di carattere socioeconomico quale quello di mantenere la produzione nello stabilimento di Termini Imerese.
Credo che i deputati e senatori eletti in Sicilia (circa settanta),possano esercitare una formidabile forza di persuasione ,
e difendere quindi gli interessi legittimi dei siciliani che li hanno eletti.
Del resto il Sig.Marchionne nel rilevare la casa automobilistica americana ha dovuto promettere ai governi americano e canadese che non avrebbe toccato i livelli occupazionali di quei paesi.
E cosi' oggi il Sig.Marchionne annuncia otto miliardi di euro di investimenti del gruppo Fiat e beffardamente annuncia la chiusura di Termini Imerese,e non solo ma offende pure i siciliani affermando che per tenere la produzione in Sicilia , la Sicilia dovrebbe trasferirsi vicino alla Lombardia ed al Piemonte.
Ora da siciliani dovremmo in maniera forte e provocatoria affermare che mai più un siciliano comprerà auto "piemontesi".

barcellonablog ha detto...

La proposta di non comprare più auto fiat in Sicilia, guarda caso, è entrata nella discussione mentre a mezzogiorno eravamo a tavola. Sembra sacrosanta, ma anche inverosimile, appunto perché noi siciliani siamo proprio coloro che abbiamo mandato al Parlamento cento tra deputati e senatori: gli stessi deputati e senatori che finora in massima parte hanno dimostrato di fottersene della Sicilia.

Anonimo ha detto...

concordo pienamente,prof.,del resto
il "nostro" si è distinto per il grande "silenzio" .
In merito al caso "fiat" c'è stata una interessante trasmissione su La7
con Miccichè.Si trova su You tube,ma non so come taggarla.

Unknown ha detto...

Non possiamo fare la guerra alla Fiat.Facciamola a noi stessi,è più giusto.La fiat è una grande industria a livello mondiale,ed è lì che deve competere.Come grande industria ha anche responsabilità sociali,non può fare quello che vuole solo perchè è privata.L'Italia (cioè noi tutti) ha enormemente contribuito con infrastrutture finanziamenti e patrimonio sociale in genere.Quindi la fiat ha dei doveri verso quegli operai.Se la nostra classe polica fosse degna di questo nome si impegnerebbe a fondo per risolvere il problema di quei lavoratori.
Franz

Anonimo ha detto...

Scusi Francesco ,in questo caso è la fiat che sta facendo la guerra ai siciliani ,ed i siciliani hanno il sacrosanto diritto di difendersi e rispondere per le rime.

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