

Berlusconi ha rimandato deluso a Palermo don Raffaele, facendo sfumare l'incontro che il Governatore di Sicilia avrebbe dovuto avere con lui per sbrogliare la matassa venutasi a creare alla Regione per il conflitto tra MpA e parte del Pdl.
Il leader del centrodestra ha concesso la corsia preferenziale al sindaco di Palermo, Cammarata, il quale si trovava a Roma per chiedere 100 milioni di euro per risollevare la situazione finanziaria del comune capoluogo di Sicilia. E pare che sia stato un incontro proficuo, visto che si è concluso con l'assicurazione che l'aiuto finanziario ci sarà. Praticamente il presidente del Consiglio, rimandando l'incontro con Lombardo, è facile che intenda far cuocere Raffaele Lombardo nel suo brodo, in attesa di vedere fallire il tentativo di ribellione registrato nelle file del Pdl, dove - come si sa - Gianfranco Miccichè ed i suoi referenti hanno lanciato più di un sasso senza neppure nascondere la mano. D'Altronde le pressioni da parte dei maggiorenti pidiellini siciliani, perchè Lombardo sia tenuto a bada, non sono mancate. Addirittura Il Presidente dell’Ars, Cascio, ha minacciato di lasciare il PdL se Berlusconi gliela dovesse dare per vinta. Prima di tornare in Sicilia, comunque, a don Raffaele qualche consolazione non è mancata: la maggiore è stata l'occasione per un lungo colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini. Un incontro riservato che il presidente Lombardo esclude sia stato imperniato sulla crisi in Sicilia, ma che in effetti - secondo indiscrezioni - non ha lasciato passare sotto silenzio l'argomento.
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