lunedì 15 dicembre 2008

RENATO BRUNETTA E LE DONNE DESIDEROSE DI...CONCILIARE


FOTO: Le sen. Franco; Bugnano; Carlino.



Stavolta il ministro Brunetta rischia di farsi un autogoal.
Con il pretesto di dovere equiparare le regole per il pensionamento tra l'uomo e la donna, onde evitare discriminazioni tra i due sessi, d'altronde già sotto la scure dell'Unione Europea, ha annunciato nei giorni scorsi che porterà l'età di pensionamento per le donne a sessantacinque anni, in maniera che sia equiparato a quella della messa in quiescenza degli uomini.
Così facendo - ha spiegato il ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione - risparmieremo un bel gruzzolo di milardi da potere destinare all'aumento dell'occupazione giovanile.
Secondo il prof. Renato Brunetta, che s'intende d'economia e si definisce di "sinistra in un Governo di destra", il suo ragionamento creativo non farebbe una grinza, forse come non fece una sola piega quello del ministro Tremonti quando inventò la formulla della finanza creativa. Dicevo che Brunetta rischia l'autorete, perchè s'è messo a difendere una rete troppo grande per lui: quella dell'equiparazione sostanziale dei diritti dei due sessi.
Cioè s'è messo a fare il furbo con chi?
Con le donne.
Non ricordando che "la donna ne sa una più del diavolo".
E a saperne parecchio stavolta sono addirittura tre donne, che cogliendo l'occasione propizia dell'apertura alla lotta contro la discriminazioine, si sono fatte avanti per lanciare proposte, prettamente femminili, per un'effettiva parificazione dei diritti tra uomo e donna.
La prima sfida l'ha lanciata il ministro delle pari opportunità del cosiddetto governo ombra, la senatrice Vittoria Franco che, dicendosi d'accordo con la proposta dell'equiparazione dell'età di pensionamento, in una lettera aperta, ha avanzato un progetto tutto femminile, che prevede misure aggiuntive in grado di favorire la conciliazione tra il lavoro - identico in tutto a quello dei maschi - la maternità e la carriera, in maniera che la maternità non diventi d'ostacolo al lavoro e alla carriera e viceversa. Perchè il vero problema consiste in questa piccola diversità, esistente tra l'uomo e la donna .
Dello stesso parere e ugualmente disponibili a fare propria la linea dell'equiparazione tracciata da Brunetta, si dicono le senatrici d'Italia dei Valori, Patrizia Bugnano e Giuliana Carlino, secondo cui:
"il problema non è quello dell'età pensionabile, messo avanti per risparmiare moneta, visto che prima o poi dovremo adeguarci alla sentenza della Corte di giustizia europea, bensì quello di dare alle donne la possibilità di svolgere il proprio lavoro in modo più sereno, cioé con la garanzia di effettiva parità di trattamento e usufruendo di tutti i servizi sociali necessari per conciliare tempi di lavoro e di cure familiarì".

fra' Galdino

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Professore, chi è il bimbo della foto in basso con la mamma ?

Anonimo ha detto...

quel bimbo che bene o male, ma senz'altro bene, ha posto un problema serio, alzando un sipario sulla "casta degl'impiegati fannulloni" e su i loro privilegi.
cercando di far discernimento fra coloro che fanno il loro dovere e e altri che preferiscono vivere da parassiti.

Anonimo ha detto...

Per certuni è come il bambinello, che porta giustizia e verità, per altri è uno che vorrebbe fare, tenta ma non si rende conto che raddrizzare le gambe ai cani non si può. E vi assicuro che cani in Italia ce ne sono tanti, e molti sono coccolati, anche se sono cani fannuulloni...
Vedi. ancora in Italia, vigono le famose gride di manzoniana memoria, che urklano castighi e non castigano un cavolo...

Anonimo ha detto...

A prescindere dall' operato del Ministro Brunetta, effettivamente molto discutibile.., non mi sembra un atteggiamento molto intelligente fare dell' ironia sull' aspetto fisico del suddetto Ministro appellandolo con nomignoli tipo "bimbo", "bambinello", nano, eccetera eccetera..
Verogna!
Antonio Genovese

barcellonablog ha detto...

Caro Antonio, a volte tu dai l'impressione di leggere superficialmente i commenti, perchè ti basta soffermarti su una parola, su una minuzia, senza badare al contesto, per rinzelarti e criticare chi ha scritto quella parola. Un esempio: critichi la parola "bambinello", senza riflettere che si è detto del "bambinello che porta giustizia e verità" per fare riferimento al giudizio nettamente positivo che "certuni" esprimono nei confronti di Brunetta. Hai poi parlato di "nano" e non credo che qui nessuno l'abbia qualificato tale. Solo il primo "anonimo" l'ha definito scherzosamente o tutt'al più ironicamente "bimbo", perchè probabilmente gli è venuto spontaneo dirlo, vedendo la foto, in cui il signor Brunetta s'è fatto riprendere, sorridente, mano nella mano con la sua fidanzata, una spanna più alta, più giovane e più bella di lui. Ma questi son rischi che bisogna correre, quando non si ha il senso...della misura.
16 dicembre 2008 23.59

Anonimo ha detto...

E bravo ciccio il..........censore

Anonimo ha detto...

E nel censimento ci metto anche un anonimo che ha il pudore di nascondersi dietro un dito..

Anonimo ha detto...

E bravo ciccio il..........½ censore........

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