Boom, tremano i vetri della finestra. Un botto nel silenzio della notte. Sono le 23,15. Dev'essere l'esplosine di una bomba o di una bombola di gas.
E' come se, spinta da una folata di vento, si fosse chiusa violentemente qualche porta, nel piano di sopra.
Ma non c'è neppure una bava di vento. Dev'esssere successo qualcosa di grave.
Usciamo nel balcone, per vedere se c'è sotto gente, qualcuno che abbia capito qualcosa.
Niente, tutto tranquillo attorno al palazzo.
No, là in fondo, oltre il torrrente si alzano al cielo bagliori di fuoco: una gran fiamma che si fa sempre più alta, più vistosa.
Ancora un po' e l'urlo della sirena dei pompieri taglia l'aria ormai umida della notte, mentre si spegne l'ultimo rintocco dell'orologio della vicina chiesa.
E' successo che un intero capannone, nella via Industriale, deposito di apparecchiature, per ragioni ancora da accertare, ha preso fuoco.
Non si può ancora capire se l'esplosione sia stata determinata dal fortissimo calore delle fiamme o se sia stata essa la causa dell'incendio. Ancora è presto per poterlo capire.
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