Il dottore Paolo Calabrò, responsabile del settore sanità dell'Udc di Barcellona, in una nota riguardante l'ospedale "Cutroni-Zodda", in cui egli svolge la sua attività sanitaria, si fa portavoce del rammarico della propria parte politica per il silenzio che circonda l'esito dell'impegno assunto dal sindaco Nania per la formulazione di una piattaforma espositiva, riguardante la rimodulazione del nosocomio barcellonese, concertata nel corso di riunioni con le forze politiche, sindacali e sociali della città.
Il rappresentante dell'Udc esprime il sospetto che "dopo un iniziale polverone", il problema dell'ospedale di Sant'Andrea non interessi più a nessuno e che gli impegni assunti, come al solito, tardino ad essere rispettati, perchè "forse si attende l'irreparabile per attivare nuove fumose iniziative". Mentre altrove si cerca di opporre resistenza alle conseguenze della rimodulazione degli ospedali, con perdite di posti letto, a giudizio di Paolo Calabrò, a Barcellona si evita di far sentire la propria voce, nonostante si abbiano tutte le ragioni per reagire, considerato che l'ospedale rischia di essere penalizzato con la perdita di dieci posti letto a brevissima scadenza e di alcune strutture già predisposte nel piano sanitario.
"L'Udc di Barcellona - si legge nella nota - auspica ancora una volta un intervento nell'unico interesse dei cittadini e dell'ospedale, nel fermo convincimento che la struttura debba essere autonoma e sufficiente per quanto riguarda le emergenze-urgenze e complementare con gli ospedali vicini".
La delusione dell'Udc, espressa in maniera chiara dal suo rappresentante, è la conferma di quanto era stato detto altre volte in questo blog, i cui commenti non sono mai stati soggetti alla illusione che potessero essere fruttuosi i ripetuti incontri svoltisi attorno al tavolo lungo dell'antisala consiliare di Palazzo Longano, per trovare il modo di comportarsi, di fronte all'assalto demolitore del piano sanitario concertato dal duo Cuffaro-La Galla.
Fra Galdino
mercoledì 12 dicembre 2007
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1 commento:
Il dottor Calabrò, oltre a essere un politico è anche un medico che per la sua attività giornalmente va nell'ospedale di Sant'Andrea ed ha la possibilità di vedere che adiacente al pronto soccorso c'è una gran parte dell'ospedale lasciata allo stato rustico. Perchè col suo partito (che è lo stesso partito del presidente Cuffaro) non si batte per indurre chi di competenza a ultimare l'edificio? Una volta completato l'ospedale avrebbe tutto il diritto di ospitare reparti e servizi che adesso gli vengono negati. Sù, battiamoci anche per questo importante problema!!!
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