Mentre tre settori dell'area politica barcellonese già affilano le 
armi in vista delle quasi certe elezioni amministrative di maggio a 
Barcellona, ne resta uno (piuttosto misto e un po' forzato, comprendente
 partiti cosiddetti di centro con l'aggiunta di metà Pd ) che ancora si
 barcamena nella scelta del personaggio da presentare come candidato 
sindaco a Palazzo Longano.
E' tanta la foschia in questo 
"conclave", probabilmente determinata dalle continue fumate nere, che 
qualcuno dei novelli osservatori politici addetti alla stampa, nel 
tentativo di scovare qualche indizio, arriva al punto di cambiare sesso a
 un presunto papabile.
Abbiamo letto, per esempio, che è possibile, in questo cartello,  la scelta del  "nome di Giusy Turrisi come candidata a sindaco di 
Barcellona, tra Fli, Autonomisti di Base, e parte di Pd  e di 
Mpa". E ciò perché nei
giorni scorsi  si era ventilato che il candidato residuo atteso potesse essere una donna.
Ma
 allora - viene spontanea la domanda - visto che si tratta di femmina, il candidato Giusy Turrisi di cui si parla, non sarebbe più quel 
signore di nome Giuseppe,  già segnalato qualche settimana fa e
 che a suo tempo fece parte d'una amministrazione di Palazzo Longano, 
nella qualità di vice sindaco?  
Altro che foschia: questa è nebbia fitta. Speriamo che non diluvi.

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