mercoledì 1 febbraio 2012

TAGLIO TRENI A LUNGA PERCORRENZA / FS RINVIA L'INCONTRO DI DOMANI / REAZIONE DEI SINDACATI




 E' rinviato l'incontro di domani a Palermo tra le OOSS , l'assessore regionale Pier Carmelo Russoe le Fs, sulla vertenza Fs/Servirail su richiesta dell'azienda che, secondo quanto riferito oggi dallo stesso assessore Russo, ha chiesto altro tempo per individuare una soluzione.
L'incontro era stato fissato al Tavolo regionale del 20 gennaio quando, a fronte e della proposta di FS di rioccupare in maniera scaglionata e solo temporaneamente i lavoratori licenziati, Cgil Uil Ugl Fast, Orsa e con  loro l'assessore Russo, avevano chiesto il ripristino dei treni come garanzia di mobilità e come unica effettiva garanzia occupazionale sia per il personale oggi licenziato, sia in prospettiva.
“Come chiaramente detto al Tavolo del 20 dai rappresentanti aziendali, FS non ha alcuna intenzione di ripristinare alcun treno senza che il Governo ripristini i fondi tagliati dal governo Berlusconi.- spiegano Cgil,Uil Ugl, Fast e Orsa Messina-. E se dovessero rivelarsi vere le voci legate all'incontro Monti/Lombardo circa il ripristino di un solo treno senza costi per lo Stato, ovvero lasciando libera Fs di definirlo come vuole  e secondo le proprie esigenze e non secondo le richieste emerse al Tavolo,  i benefici per licenziati e passeggeri sarebbero inesistenti”.
“Questo rinvio- proseguono i sindacati-, dopo i fallimenti degli altri tavoli regionali, sembra solo un pretesto per perdere tempo e suona come un ennesimo schiaffo in faccia nei confronti di coloro che hanno perso da mesi il lavoro e dei lavoratori Ferrhotel che da ieri sono anche senza ammortizzatori sociali”.
Cgil Uil Ugl, Fast e Orsa, appena appresa la notizia, hanno immediatamente indetto un'Assemblea dei lavoratori che si terrà domani mattina alle 10.30 alla Stazione centrale con l'obiettivo di valutare le reazioni e le proteste da adottare. “Una settimana o anche due di attesa per definire un progetto sulla scorta della restituzione dei treni e dei servizi che a Messina ed alla Sicilia sono stati sottratti sarebbe tollerabile. Il rinvio proposto per costruire una soluzione sul ripristino di un solo treno che non restituisce niente e non risponde alle richieste di utenti e lavoratori è una beffa- spiegano Cgil,Uil Ugl, Fast e Orsa Messina-. Il servizio ferroviario è stato ridotto dai tagli delle risorse praticati con le Leggi finanziarie del Governo Berlusconi. Tagli praticati soprattutto al sud per consentire investimenti al nord del Paese. Tutto ciò mette questo territorio nelle condizioni di rivendicare quanto sottratto non per semplice campanilismo ma per quel sacrosanto principio di giustizia che deve vedere riconosciuto ad ogni parte del Paese le stesse opportunità. Il risultato del ripristino di un treno raggiunto nell’incontro tra Monti e Lombardo non può quindi essere sufficiente a ridare il lavoro a chi lo ha perso o a restituire un servizio fondamentale alla collettività, ma meno che meno può bastare a dimostrare l’impegno della classe politica nella difesa del territorio che li ha eletti. E’ ingiustificabile il ritardo con cui da mesi il Governo continua a non attivare un tavolo specifico con FS, sindacati e regioni sulla questione dei tagli ferroviari. Diviene a questo punto concretamente difficile contenere il disagio e l’esasperazione dei lavoratori. Domani sindacati e lavoratori si riuniranno in assemblea per valutare lo stato della vertenza e decidere le iniziative da intraprendere”.
Intanto Cgil, Uil, Ugl, Fast e Orsa fanno dei conti sull'ipotesi ripristino di un solo treno.  Anche sperando che il treno ripristinato sia composto di 16 carrozze, la misura massima che una nave traghetto può trasportare, ed abbia un impiego orario di 40 ore quanto quelli precedentemente soppressi, potrà occupare giornalmente solo 8 addetti. Mentre per i lavoratori Ferrhotel si profila il licenziamento definitivo. “Un risultato dunque di per se ancora insufficiente a rioccupare il personale ex Servirail licenziato e a dare risposte in ordine al nodo mobilità e sviluppo per la Sicilia e i Siciliani”.

1 commento:

Sebastiano ha detto...

Per i sindacati, la responsabilità di questo “stillicidio, senza precedenti nella storia del trasporto ferroviario italiano” è sia delle Ferrovie dello Stato che “non investe nel Sud e ragiona come una società privata che pensa solo al profitto”, sia del governo nazionale che, “attraverso i tagli delle risorse fino al 70% per i prossimi anni, marginalizza le aree deboli e le priva di qualsiasi prospettiva di sviluppo”.

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