
Il seme d'arancia - scultura del concittadino Emilio Isgrò, data in regalo alla città e installata da anni al centro della piazzetta antistante la vecchia stazione - è in procinto d'essere trasferito in altro spazio, non molto distante, ricavato dal dismesso scalo ferroviario per essere utilizzato in area pubblica: un'ampia piazza con annesso parcheggio auto.
Questo transfert, che qualcuno teme si trasformi in traslazione, non piace a tutti:
un po' perché, nonostante le polemiche iniziali sulla bellezza o meno dell'opera, ormai la gente aveva fatto l'occhio a quel "monumento simbolico alto sette metri" innalzato su un piccolo rilievo al centro della piazza divenuta ormai una "singolarissima" rotatoria;
e un altro pochino in più perché s'è detto che la decisione sarebbe stata presa senza consultare il munifico autore dell'opera, creata per rappresentare la rinascita della città.
Da ciò potrebbe nascere la motivazione di un'iniziativa, annunciata sui giornali della provincia, secondo cui lunedì prossimo, alle 19, appunto nella piazza dell'ex stazione, davanti al "Seme d'arancia", la cui base è stata ormai scalzata, si terrà una pacifica protesta, con la parecipazione ad un sit-in di cittadini,ovviamente scontenti del progetto di rimozione e trasferimento del mastodontico seme cittadino.
Tuttavia

Per cui, obiettivamente, diciamo: un trasferimento che non sia traslazione non dovrebbe far male a nessuno, purché si abbia la sensibiltà di tenere conto di eventuali suggerimenti dell'amico concittadino Emilio, insigne autore dell'opera.
fra' Galdino
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