
PROVIAMO A DARE SPAZIO AL PARERE DEI NOSTRI LETTORI, NELLA SPERANZA CHE NON SI DEBORDI.
SI TRATTEREBBE DI UN TENTATIVO SPERIMENTALE CHE POTREBBE AVERE UN SEGUITO SE  GLI INTERVENTI SARANNO BREVI, CORRETTAMENTE SCRITTI, NON OFFENSIVI,  DOCUMENTALMENTE FIRMATI, PROPOSITIVI, SCEVRI DA ONI FORMA DI  PARTIGIANERIA..
PRENDIAMO SPUNTO DA QUESTA "RIFLESSIONE" CHE PIPPO BIONDO, NOTO GIOVANE POLITICO DI CENTROSINISTRA, CI HA INVIATO PER EMAIL.
MALGRADO LA LUNGHEZZA DEL COMUNICATO, ESSENDO D'AVVIO, LO PUBBLICHIAMO, PURCHE' SIA IL PRIMO E L'ULTIMO DI TALE PORTATA.
IN  QUESTI GIORNI S'E' SENTITO PARLARE DI UN MOVIMENTO PER LA RINASCITA  DELLA CITTA' E SI SONO VISTE LENZUOLATE INNEGGIANTI A TALE VOCAZIONE  LIBERATORIA.
OGNI INIZIATIVA HA IL SUO DIRITTO DI VITA E DI SPAZIO,  FINO A QUANDO NON SARA' STRUMENTALIZZATA CON L'UNICO INTENTO  D'IDEOLOGIZZARLA.
SARA' QUINDI OPPORTUNO ASCOLTARE DEMOCRATICAMENTE  TUTTE LE VOCI SPASSIONATAMENE ED OBIETTIVAMNTE ESPRESSE, NELLA SPERANZA  CHE  ENTRANDO IN SINTONIA POSSANO SINTETIZZARSI NELLA GIUSTA RICERCA DEL  GIUSTO PROGRESSO CHE AIUTI LA CITTA' A MIGLIORARSI.
SCRIVE PIPPO BIONDO:
"La   Rinascita della città di Barcellona Pozzo di Gotto deve passare   necessariamente anche da una analisi senza sconti del contesto politico   nazionale dentro cui il “barcellonese” si è infilato credendosi “più  furbo”  del vicino!!!!!
Abbiamo  assistito ai 10 anni di  Amministrazione Nania come cosa buona e giusta,  quindi ampiamente  votata, la prima volta un po’ meno la seconda,  dai  barcellonesi anche  perché inserita dentro un contesto politico più  grande dove l’ex AN  sen. Mimmo Nania sembra giocare un ruolo importante.
Abbiamo  sempre  ascoltato comizi dove si esaltava il colore amico del governo   Berlusconi, il colore dell’ex amico Presidente della Regione Lombardo,   il colore amico del Presidente della Provincia Ricevuto, poiché   l’”amicizia” di questi contesti più grandi avrebbe certamente giovato   alla città di Barcellona.
Ed  ancora oggi si sostiene che i  finanziamenti per le opere pubbliche  stanziati per la nostra città  rispondono a quella logica come se quella  logica fosse quella giusta.
Pur   tuttavia dovremmo chiederci se a seguito di questi cantieri aperti si è   messo in circolo una “ricchezza” palpabile dai cittadini di Barcellona   Pozzo di Gotto?
E’  palpabile nel frattempo una città sempre più  spogliata della sua  vocazione tradizionale e cioè città di servizi: dal  declassamento  dell’ospedale alla fuga della SERIT; da Trenitalia che  considera la  città come mero punto di pendolari quotidiani all’Agenzia  delle Entrate  depotenziata…
E’  palpabile nel frattempo una  “città-cimitero”: iniziative culturali  affidate alla buona volontà di  qualche associazione privata; politiche  sociali ridotte alla mera  assistenza; investimenti artigianali e  commerciali quasi spariti,  l’iniziativa del centro commerciale naturale  avviene solo dopo altri  comuni limitrofi hanno già ottenuto i  finanziamenti regionali, vedasi  Terme Vigliatore, Moltalbano Elicona..;  politiche giovanili tese a  trattenere nella propria città natale i  “cervelli” pari a zero…. E così  alle 20.00 Barcellona sprofonda nel  silenzio non i Barcellonesi che  tuttavia conservano ancora il DNA del  Dinamismo e guardano fuori i  confini cittadini il proprio futuro.
La Rinascita della città nasce dalla negazione della logica dell’amicizia quale opportunità di crescita!!!
La   Rinascita della città passa dalla affermazione che la crescita di un   paese passa da progetti, dal rispetto degli individui, dal rispetto   della cosa pubblica, dai piccoli ai grandi gesti.
La Rinascita della  città e lo dico agli amici e compagni del centrosinistra non passa solo  dalla ricerca disperata di una leadership attraverso le primarie.
Se   è essenziale, senza se e senza ma, la lotta alla MAFIA in tutte le sue   rappresentazioni, tema non solo della sinistra e un grande eroe come   Paolo Borsellino ne è testimonianza, per il centrosinistra RINASCITA si   traduce in politiche di sviluppo economico, di inclusione sociale, di   opportunità per i meno fortunati.
Temi sui quali in questo momento non sento spendere grandi parole neppure dal PD di Barcellona.
Eppure   ci troviamo in un momento storico in cui il populismo di Berlusconi ha   dovuto lasciare il passo alla vera natura della destra politica,  quella  del se. Nania per intenderci.
In  pochissime ore, dopo che  per anni è stata negata una crisi economica  devastante, ci si è accorti  che il Paese Italia è a rischio default e  che bisognasse subito  ricorrere ai ripari. Come?
Con la sola ricetta politica della Destra: colpire i più deboli!!!!
Lacrime e sangue a chi è già anemico…
Pensionati, dipendenti, precari, piccole imprese sono chiamati a salvare il paese da Berlusconi-Tremonti prima, da sindaci dopo.
Però a i grandi allevatori del Nord vengono pagate le multe per le quote latte.
Però   mentre un pensionato da € 7500, 00 l’anno, un precario da € 700,00 al   mese dovranno versare direttamente circa € 350,00 di tasse in più, nel   frattempo un codicillo voleva salvare Berlusconi da un risarcimento   privato e milionario per aver corrotto un giudice.
Però  mentre  spuntano i ticket sanitari e nuovi tagli agli Enti Locali  mettendo in  crisi quel poco di sociale che propongono come gli asili  nido,  l’assistenza agli anziani, il trasporto pubblico, nel frattempo la   casta degli avvocati del PDL salva il proprio ordine professionale e   salva pure il proprio stipendio.
Però  mentre sarebbero necessarie  politiche di sviluppo le piccole e medie  imprese si ritroveranno da una  parte con un aumento dell’IRAP e  dall’altra con Banche ed  Assicurazioni che scaricheranno proprio questo  aumento sui propri  clienti aumentando il costo del  danaro utile alle  imprese per gli  investimenti.
E  perché non parlare del tema della casa che il  consigliere Calamuneri ha  riproposto sul tuo blog: la manovra penalizza  proprio quanti fanno  sacrifici per avere una casa abbassando le  detrazioni sui mutui, sulle  ristrutturazioni e contemporaneamente  varando un piano per la cessione  degli immobili pubblici….
Ecco dunque che il riscatto, la rinascita di una città passa anche attraverso questi temi…
Il barcellonese è più povero perché il governo “amico” penalizza il ceto medio ed i più poveri, proprio la Barcellona di oggi".
Pippo Biondo

3 commenti:
Con la premessa di sottoscrivere ciò che scrive Pippo Biondo, desideriamo esprimere un concetto riguardo la situazione di Barcellona Pozzo di Gotto e la sua tanto agognata "RINASCITA". Chi ci conosce sa da quanto tempo ripetiamo le stesse cose, esposte negli anni in diversi convegni organizzati dal "MOVIMENTO PER LA DIVULGAZIONE CULTURALE" nato nel gennaio del 1981 e su quello che fu il suo organo di stampa "LA MOLLA" e quante proposte avanzate alle varie Amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Longano, proposte riprese più volte da importanti organi di stampa. Sempre fiato spregato e inutile inchiostro versato. Adesso questo "Blog" ripropone il tema "RINASCITA": benissimo; ciò non può fare male, ma chi deve fare rinascere Barcellona Pozzo di Gotto? Forse i politici? No, cari amici! Dei politici solo qualcuno è illuminato e solo pochi si salvano! Il problema è la cultura, anzi gli uomini di cultura dei quali: molti sono falsi, quindi asserviti al potere di turno per qualche tornaconto, spesso infimo; il resto, in numero veramente sparuto, proprio perché pungolante, proprio perché fastidioso, proprio perché (diciamolo) scomodo è respinto, isolato, impedito, svilito, reso inutile; pertanto non può avere il vigore, i mezzi d'incalzare, di costringere il potere politico a mettere sul giusto binario la vita della comunità, a costo di mettere alla gogna chi tenta di dirottare in direzione del malaffare. No, cari amici, non è questione di partiti politici, non è questione di destra, di centro, di davanti o dietro, di sotto o di sopra, di sinistra, di più in qua o di più in là. E' questione di uomini! E' questione di amare o meno la città! E' questione di scegliere i propri interessi o gli interessi della comunità! E' questione di volere e sapere progettare il futuro per tutti o accontentarsi del proprio benessere! E' questione di onestà o di disonestà. Bisogna fare presto a decidere cosa vogliono gli uomini di buona volonta, se ce ne sono! Bisogna abbandonare i carrozzoni della false promesse e pensare ai tanti giovani ingannati i quali da un pò di tempo ingrossano i gruppi di chi è andato via o pensa di andarsene da questa palude che inghiotte il bello, il buono, la prospettiva di benessere e persino i sogni. Sia chiaro: pensare la prospettiva della "RINASCITA DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO" è facile, purtroppo è difficile realizzarla, ma NON E'IMPOSSIBILE. Bigogna volerlo!!! In questo caso la speranza sono le Associazioni che con difficoltà promuovono la Cultura, le Associazioni dei giovani puliti, le Associazioni degli onesti lavoratori e della chiesa, gli etessi che hanno avuto il coraggio di affiggere in città i tanti lenzuoli contro la mafia.
.....(Giuseppe Messina)
Conosco Pippo Biondo e ne apprezzo l'onestà intellettuale e la schiettezza politica. E se condivido la premessa del suo discorso, trovo del tutto incoerente la conclusione. Lui critica le primarie che il centrosinistra sta cercando di portare avanti con tanta fatica e si appiattisce sulle logiche degli accordi di corridoio con udc e fli? E questo sarebbe una rinascita? Le primarie che si vogliono realizzare non sono solo un "ludo cartaceo" ma uno straordinario strumento di democrazia, innanzitutto. In secondo luogo sono uno dei tanti elementi che comporranno la strategia di questo centrosinistra che lavora ad una rinascita propria da ribaltare sulla città e da contrapporre ai soliti giochini di chi si ostina a fare strategie che, fino a questo momento e non solo a barcellona, sono state largamente perdenti. Vorrei ricordare a Pippo che a Milano con le primarie Pisapia ha Vinto al primo turno, ha i grandi strateghi Fini, Casini e Rutelli, con le loro alleanze, si sono fermati al 3,9% in tutto. Meditate gente, meditate! Cosimo Recupero
ciao Cosimo ma nell'intervento non ho mai espresso l'idea di non volere le primarie. Ti prego di non mettermi pensieri o parole in bocca. grazie
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