domenica 16 gennaio 2011

OH, CIN CI LA: L'OPERETTA CHE MI PIACE TANTO


<==Maurizio Nichetti






Ieri sera, senza che me l'aspettassi, ho avuto la gradevole occasione di assistere in TV alla messa in onda di un'operetta: la notissima "Oh, Cin Ci La" di Lombardo e Ranzato.
A trasmetterla è stata una Tv privata - Antenna Sicilia - e non ovviamente quella di Stato, che in quanto a programmi classici sembra piuttosto stitica.
Pur trattandosi della rappresentazione di una favola talmente banale e assurda da fare commiserare l'estensore, dico subito che me la son goduta fino alla fine: e dico goduta perchè m'è sempre piaciuta la musica delle operette e, in special modo , quella di Cincillà, Il paese dei Campanelli, La vedova allegra.
Sia perché mi piacevano quando, ancora ragazzino, avevo modo di godermele assieme ai miei genitori - appassionatissimi d'opere e operette - al teatro Mandanici, sia perché dopo averle assaporate in teatro, le sentivo spesso canticchiare da mia madre, mentre era affaccendata in casa.
"CIN CI LA" - regista Maurizio Nichetti - resta la favola assurda e divertente, di una banalita' scoraggiante, di un'illogicità disarmante, dove però si ride di cuore. Siamo in una Cina da operetta:il principe Fon-Ki sta per dare sua figlia Myosotis in sposa al principino Ciclamino. I due giovani sono candidi come gigli. Insomma, due creature da istruire sessualmente.
Al punto giusto arriva da Parigi Petit-Gris, dietro a Cincillà, sua amante, che in Cina deve girare un film. Quando arriva la bella e fatale Cincillà, che ha avuto a Parigi un avventura con il principe Fon-ki, si ritiene opportuno ricorrere alle sue risorse in materia amatoriale per svegliare i piccioncini che devono spicciarsi a dare l'erede al trono. Subentrerà Petit-Gris, che per ingelosire Cincillà, cercherà di insegnare l'arte di far l'amore alla dolce Myosotis. Mentre sarà Cin Ci La a istruire praticamente il proincipino. Ne succedono insomma di tutti i colori prima dell'immancabile lieto fine".

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2 commenti:

augusto ha detto...

Finalmente qualcuno si occupa di operetta! Peccato però che venga presentata l'edizione di Nichetti di Cin Ci La che è tra le più tristi cui io, che opero nell'Operetta da oltre 30 anni, abbia assistito. Non basta essere un buon regista cinematografico, è necessario conoscere i meccanismi dell'Operetta che non è uno spettacolo facile da realizzare, anzi direi che è tra i più cmplessi. Non basta infatti che la soubrette abbia una bella voce, ma deve avere anche il fisico adeguato e saper recitare e ballare con scioltezza ed abbia la capacità di "arrivare" al pubblico donando tutta se stessa; non basta che il comico dica bene le battute del copione, ma che abbia, come la soubrette, la capacità di comunicare con il pubblico in un crescendo di comicità; in quest'operetta, in particolare, anche soprano e tenore devono avere delle capacità comiche non indifferenti.
In questa realizzazione sono assenti le cose che ho detto, come pure scenografia, costumi e balletto non sono all'altezza della "magnificenza", voluta dall'autore; scenografia e costumi poverissimi ( stiamo parlando di nobiltà cinese ! ), balletti che sono più dei movimenti scenici, che non dei momenti coreografici articolati. Qualsiasi Compagnia di Operette di giro realizza, tra l'altro con spesa di gran lunga inferiore, delle edizioni migliori. Comunque meglio così che niente! Sempre ad majora!
AUGUSTO

barcellonablog ha detto...

Caro Augusto, l'edizione di Cin Ci La che ho avuto modo di vedere, dopo tantissimi anni che l'operetta è sparita a Barcellona, nonostante i difetti ad essa insiti, per me è stata quel "meglio di niente" di cui tu hai parlato. Nel post ho già detto il perchè: per il fatto a me caro che la sua musica e i suoi duetti m'hanno riportato alla mia fanciullezza e ai bei ricordi di quando questo genere teatrale era rappresentato e goduto nel teatro Mandanici.

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