martedì 17 agosto 2010

LE CONFESSIONI DI UN SICILIANO



SI CHIAMA CARMELO BRIGUGLIO, NOTO FINIANO, CORDIALE ANTAGONISTA DI NANIA, A DIFFERENZA DEL QUALE, FINALMENTE RICONOSCE L'ESISTENZA DEL CONFLITTO D'INTERESSE CHE GRAVA SUL CAVALIERE E SENTE ODORE DI BRUSCO NEI...SERVIZI

Il finiano Briguglio: "Le inchieste di Feltri? Solo polpette avvelenate. La destra ha sottovalutato il conflitto di interessi" “Una volta, per vendere giornali, esisteva la religione delle “tre esse”, Sesso, Sangue e Sport. Oggi ne aggiungerei una quarta, quella di Servizi… ”. Parola di Carmelo Briguglio, finiano e membro del Copasir.

Onorevole, ci sta dicendo che dietro gli scoop del Giornale ci sarebbe una “manina”?
Ma quelli non sono scoop! Hanno preso una toppa incredibile, esibiscono le fatture sbagliate, non sono mobili per la casa di Montecarlo e se ne accorgeranno anche loro. Si tratta dell’ennesimo infortunio professionale – chiamamolo così – di Vittorio Feltri e penso che l’Ordine dei giornalisti dovrà prenderne atto e mandarlo a casa. È la seconda parte del caso Boffo, anche qui dovrà chiedere scusa. Dico soltanto che negli ultimi anni la politica, dalla telefonata Fassino-Consorte al caso Boffo, ma l’elenco è lungo, è stata inquinata. Tutti, da destra a sinistra, devono capire che utilizzare apparati dello Stato – o pezzi deviati – per colpire avversari politici è un boomerang.
Ma allora ha ragione Paolo Guzzanti quando parla di “polpette avvelenate contro Fini”?
Ho letto con attenzione l’intervista al Fatto di Guzzanti e mi ha molto colpito. Lui è un battitore libero e soprattutto ha una grande “esperienza” in materia, come presidente della Commissione Mitrokhin e come ex vice direttore del Giornale. Le sue parole vanno prese con la massima attenzione. Chi fa politica, a maggior ragione se ricopre incarichi istituzionali, deve tenersi alla larga da certe cose…

Di chi stiamo parlando?
Un po’ di tutti, è non dare spago a chi offre dossier e cose simili. Una visione garantista in senso etico della politica significa anche che la lotta politica deve svolgersi ad armi pari, senza “aiutini”. E poi si sa, queste cose girano 360 gradi, un giorno colpiscono da una parte, il giorno dopo dall’altra, si rischia di diventare soggetti passivi, vedi le ville…

Quindi risponderete con gli stessi metodi di B.?
No, io sto parlando di fatti alla luce del sole, non dossier. Non so quanto sia convenuto a Berlusconi aprire questi fronti, anche se – a quanto si dice – è molto soddisfatto. Nel momento in cui si parla di immobili acquistati in maniera poco chiara, sappiamo tutti come B. sia entrato in possesso di Villa San Martino ad Arcore. Se poi dietro questi immobili si ventila la costituzione di società off-shore, sappiamo tutti che le società off-shore sono state – e sono tuttora – un cardine dell’impero economico del presidente del Consiglio. Sono fatti noti, diciamo che non hanno avuto l’eco politica e mediatica che avrebbero meritato…

Non ci dica che scopre adesso il conflitto d’interessi!

Sì, purtroppo è così, accetto la critica. La destra ha sottovalutato il conflitto d’interessi. Le dirò di più, penso che sia arrivato il momento di rivedere la legge Gasparri. Nel momento in cui si permette al proprietario di televisioni di possedere – tramite suoi stretti familiari o collaboratori – anche testate giornalistiche, c’è qualcosa che non va. Ci vogliono norme più severe sui legami familiari e il controllo dei mezzi di comunicazione. In questi giorni il giornale del fratello del presidente del consiglio sta raccogliendo firme per costringere alle dimissioni la terza carica dello stato, una forzatura costituzionale enorme che – dato l’assetto proprietario – diventa uno strumento politico che genera un conflitto istituzionale colossale. Berlusconi prenda le distanze, spieghi come ha fatto Fini. O scoprirà, come ho già detto, che sta maneggiando un boomerang. Il suo direttore ha preso una strada senza uscita, questo presunto scoop farà la fine di quello su Di Pietro e gli immobili dell’Italia dei Valori: condanna per diffamazione e 240 milioni di euro di risarcimento.

Da Il Fatto Quotidiano del 15 agosto 2010

CLICCA:
Copasir, D’Alema vuole convocare Berlusconi

2 commenti:

Unknown ha detto...

La grande montatura si sta sgonfiando.Non si erano accorti del conflitto mastodontico di interesse?I nostri concittadini pidiellini che ne dicono?Non hanno niente da dire?Il silenzio è d'oro.
Franz

Vanni Zagara ha detto...

Penso che se la denuncia di Briguglio fosse vera ci sarebbe da chiedersi chi sono i mandanti di questi "spionaggi" a fini politici e personali,anche se la risposta è ovvia.
L'uso di apparati dello Stato,deviati o no,per costruire dossier contro avversari politici o peggio contro i rappresentanti delle più alte cariche dello Stato,sono di una gravità inaudita e costituiscono una grave minaccia per la nostra ancora giovane democrazia.

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