
S'è tanto parlato, nei giorni scorsi, di una lettera di brigate combattenti e di un gruppo su Facebook, abbastanza nutrito, entrambi motivi d'allarme perchè minaccianti la vita del Premier. Quindi preoccupazioni, indagini, iniziative legali e così via.
Adesso, del volantino eversivo, non si sa altro che è in mano alla magistratura, e la stampa non ne parla più. Mentre sul sito internet "minaccioso" l'attenzione è rimasta: divisa tra coloro che hanno catalogato il gruppo, in crescita, come sito goliardico, e coloro che l'hanno dipinto con le fosche tinte dell'incoscienza provocatrice.
A parte il fatto che su Facebook se ne incontrano di tutti i colori, il gruppo di cui sopra, decidendo di dimostrare che il suo obiettivo non è mai stato quello di liquidare qualcuno, ancorchè antipatico, ha cambiato nome: si chiama "Silvio, Rispondici".
I 24 mila iscritti fanno finalmente capire chiaramente cosa vogliono: "Ora che Berlusconi, o chi per lui, ci ha attenzionati - dicono -chiediamo che il premier risponda alle nostre domande"
Da tutto ciò si deduce che l'oscuramento del sito - richiesto dal Ministro Maroni - non sarebbe avvenuto, contrariamente a quanto annunciato da qualche agenzia.
Nonostante il cambiamento apportato al nome del gruppo, la Procura di Roma e la Polizia Postale stanno continuando le indagini di accertamento.
A questo punto il Premier accoglierà l'invito dei suoi non sostenitori "rispondi alle nostre domande"?
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Il ministro dell'interno Roberto Maroni aveva assicurato che l'Italia si era già attivata per far chiudere il sito.
1 commento:
Si tratta di una bufala informatica .Meglio così.Ma intanto si parla d'altro. La rete così fa del male a tutti.Perde di credibilità.Al lupo...al lupo...Le parole perdono di significato.La verità e la bugia si mescolano in modo inestricabile.Oppure si dice una cosa per dirne un'altra.Tutto diventa confuso.E nella confusione...
Franz
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