
Tramite un giornale intimo al Premier s'è appreso che ormai Gianfranco Miccichè sta rompendo talmente coi suoi capricci da dovere subire almeno un ammonimento, se non addirittura una strigliata.
E' mai possibile che, ai guai di tutti i giorni che la maggioranza deve affrontare, si debbano aggiungere i capricci di un ribelle, che prima si toglie un sassolino dalla scarpa facendo cacciare dal governo siciliano il suo nemico Totò Vasa Vasa, poi comincia a miscitare con la fantastica invenzione d'un fantomatico partito del Sud, quindi se la piglia con Tremonti, perchè non intende sbloccare i FAS, e adesso s'è inimicato pure con il sindaco di Palermo, facendo il geloso dei milioni regalati da Berlusconi a Cammarata per tappare i buchi del blancio comunale.
E tanto ha fatto e disfatto, il ribelle Miccichè, che ha messo in ribellione anche i Governatori delle altre regioni, invidiosi dei FAS sbloccati soltanto per la Sicilia.
Ma chi crede di essere questo Miccichè?
E' meglio che si dia una calmata, e che si renda conto che poi lui non conta un granchè: basti pensare che "non rientrerebbe nella classifica dei dieci dirigenti del Pdl più amati".
Ma chi sono allora i beniamini del momento?
Quei figuri che costantemente affacciandosi nei TG di RAIuno e RAIdue, hanno ormai appannato completamente i nostri teleschermi?
O c'è posto pure per l'alleato leghista, che un giorno dopo l'altro ne inventa una nuova e, per aiutare il cavaliere distogliendo l'attenzione dai suoi problemi personali, fa proposte strampalate e vergognose, come il test regionale per i maestri del sud, lo stemma regionale sul tricolore, la gabbia salariale per le regioni del sud, dove la gente ha la fortuna di stare nel paese della Cuccagna, con stipendi d'oro e costo della vita azzerato: una vera pacchia.
fra' Galdino
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