mercoledì 12 novembre 2008

CASSANO E LA "SUA AUTOBIOGRAFIA"


Lo sapete che tra una settimana ci sarà nelle librerie un’autobiografia di Antonio Cassano?
Sì, parlo dell’attaccante della Sampdoria , il cui curriculum è ricco di presenze importanti in altre grandi squadre italiane ed estere.
E’ un’autobiografia già definita shock, compilata dal giornalista di Sky, Pier Luigi Pardo, che riferisce senza alterare il linguaggio del calciatore passaggi della vita di Cassano, quindi con la rusticità di un uomo che dalla miseria ha fatto un salto con l’asta fino alla ricchezza, senza vincere alcuna lotteria, ma utilizzando il suo talento fatto di “genio e sregolatezza”.
Questo, all’inizio è Antonio Cassano: "Nato il 12 l uglio 1982 a Bari, il giorno dopo la storica vittoria dell'Italia ai mondiali., cresce in un quartiere popolare della Bari vecchia, un posto dove il calcio la fa da padrone, dove la squadra del cuore è religione.
Fra dribbling in piccoli cortili di cemento e virtuosismi in spazi ridottissimi, dimostra sin da subito di saperci fare. E diventa un leader. Ma è ancora lontano dai fasti futuri, anzi trascorre un'infanzia densa di difficoltà".
Ciò, un giorno lo porta a battere l’erba nello stadio del Bari e da lì comincia la sua avventura, che se gli cambia la condizione economica tuttavia non riuscirà mai a modificare il suo carattere e i suoi comportamenti.
Probabilmente – lo dice lui nella sua autobiografia – sarebbe diventato un rapinatore o uno scippatore, se non ci fosse stato “quel gol all’Inter nel 1999”. Fu proprio quella la data che fece mettere gli occhi degli esperti sul bravo giocatore venuto dalla strada.
"Quella partita e il mio talento mi hanno portato via dalla prospettiva di una vita di merda
Ero povero, ma tengo a precisare che nella mia vita non ho mai lavorato. Anche perché non so fare null". E poi: "A oggi mi sono fatto 17 anni da disgraziato e 9 da miliardario. Me ne mancano ancora 8, prima di pareggiare". Parlando della sua vita sessuale, raccomnta:
"Il primo amore è stata una Golf che mi regalò Matarrese dopo Bari-Inter. Una promessa mantenuta dal presidente..." Dice di avere avuto quattro fidanzate in 11 anni, poche secondo lui. "In compenso aggiunge - ho avuto qualche altra avventura. Diciamo tra 600 e 700 donne, una ventina delle quali appartengono al mondo dello spettacolo". Qui una pernacchia starebbe ad hoc.. E poi: "Non ho mai fatto cilecca, a meno che per cilecca non si intenda appunto essere veloci e un po’ egoisti. Spesso ho giocato grandi partite dopo aver fatto sesso. Andatevi a vedere Roma-Juve 4-0. Avevo fatto le sei la domenica mattina, con una delle tante amiche che avevo in quel periodo". Poi fa sapere che "a Madrid era ancora più facile, perché eravamo in albergo, tutti sullo stesso piano, così sopra e sotto potevi invitare chi volevi e raggiungerla nel cuore della notte. Avevo un cameriere amico. Il suo compito era portarmi 3 o 4 cornetti dopo aver trombato. Portava i cornetti sulla scala, io accompagnavo quella là e facevamo lo scambio: lui prendeva la tipa, io mi sfondavo di cornetti. Sesso più cibo, la notte perfetta". Forse è uno sbruffone e di quello che racconta ci potrebbe essere da prendere una percentuale, ma potrebbe anche essere candido e sncero. E allora come la mettiamo? Diventa un bell'esemplare da imitare. O come lui in giro ce ne sono tantissimi? Comunque, la sua autobiografia è senz'altro da prendersi con le pinze, anche se non ci sarebbe niente da ridire sui suoi rapporti con i diversi allenatori che gli sono incappati. Sentiamo cosa dice di tali rapporti "Fascetti è l'unico allenatore con cui non ho mai scazzato. Gentile lo detestavo". A Spalletti ha detto: "Mica stai allenando quelle schiappe che avevi all'Udinese, questa è mica casa tua, è casa mia". Di Capello racconta: "A Tarragona mi fa scaldare per tutto il secondo tempo con Ronaldo. Nello spogliatoio gli dico sei un uomo di m...., sei più falso dei soldi del monopoli". E ancora su Del Neri: "Non si capiva un c.... di quello che diceva ed è un po' ambiguo".
Fa anche qualche accenno ai compagni di squadre:
Di Batistuta afferma che "aveva la puzza sotto il naso". Mentre della rottura con Francesco Totti, poi ricomposta, dice che sarebbe cominciata dopo che i due erano stati ospiti di Maria De Filippi e il capitano della Roma si sarebbe preso l'80% del compenso.
Insomma peli sulla lingua non ne ha, il bravo Cassano, solo che sono su una lingua biforcuta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cassano: «Ho avuto 600-700 donne»

Anonimo ha detto...

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