mercoledì 24 settembre 2008

IL VOTO NON PUZZA,: COME IL DENARO...


Mentre monta la bufera sul nuovo governo siciliano, per le rivelazioni sulla nuova parentopoli, sollecitate dai sindacati e megafonate dai giornali, c'è un giornale, Libero (di nome) che, al primo sentore della sciroccata su don Raffaele e collaterali, si pone in prima fila con una retrospettiva, sempre sulle vergogne dello sciupio parentale e amicale regionale, che mettendo alla gogna l'operato del governo Cuffaro, caduto per una guantiera di cannoli, fa del'ex governatore agrigentino il capro espiatorio di una pessima gestione, comunque autorizzata, accolta, sfruttata dagli alleati, compagni di merenda, che non solo erano stati al governo con lui, ma di lui e del suo partito avrebbero fatto scorpacciate nelle ultime elezioni regionali. Ma come mai, i voti di Cuffaro non sono stati rifiutati allora, visto che sin d'allora il fuoco amico di Miccichè aveva preso ad impallinarlo? Lo diciamo perchè? Perchè votus non olet, per il cav. Come d'altronde la pecunia.

Fra' Galdino

3 commenti:

Anonimo ha detto...

come è beddu Vittorio Feltri.........

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Eppure quanti voti fitusi ha dato la nostra isola a don raffaele e al nostro caro partito del lord (pdl)berlusco.Vi ricordate tutte le sceneggiate di Franco
Miccichè contro Cuffaro e le finte mosse di protesta contro Berlusconi? Eppure Cuffaro e Casini poi continuarono ad allearsi in Sicilia cn il pdl per fregare la Finocchiaro. Ora di nuovo litigano, e Lombardo guarda la scena da spettatore, senza capire che quello che hanno fatto a Totò sono capaci di rifarlo contro di lui.

anonimo due.it

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