giovedì 15 maggio 2008

MAGGIORANZA CON IL MIELE, LA CAROTA ( E IL BASTONE DI RISERVA) ............OPPOSIZIONE CON L'ASCIA E COL FIORETTO


Forse la politica nazionale è uscita dal guado, ora che sembra raggiunto il tanto atteso bipolarismo. C'è una maggioranza forte - quella di Berlusconi - coesa - tranne qualche piccolo neo - ma anche mielosa e disponibile - almeno a parole - nei confronti delle minoranze, che in definitiva nella moltiplicità dei loro gruppi non sono numerose. Comunque il ruffianamento più evidente - dal Cavaliere all'opposizione - è particolarmente rivolto al PD di Veltroni, che da parte sua per il momento sta al gioco. Anche se, come ha detto Anna Finocchiaro, bisognerà fare come gli Inglesi, secondo cui "per poter dire se il budino è buono bisogna prima assaggiarlo". Intanto l'alleato Di Pietro, che con Italia dei Valori fa gruppo a sè, pur condividendo il programma del PD, non intende seguire il tipo d'opposizione del governo ombra, da lui definito all'inglese - guarda caso proprio come il budino - ma preferisce farla il meno soft possibile, senza transigenze, perchè diffida proprio sull'improvviso bonismo di Berlusconi e dei suoi alleati. E l'ultimo esperimento l'ha potuto fare nel battibecco con l'indissolubile Gianfranco Fini, che non riuscendo ancora ad adattarsi alla nuova divisa di presidente della Camera, se n'è uscito con una battuta che ha fatto scandalo, in risposta allo stesso Di Pietro che l'aveva invitato a fare cessare la cagnara con cui deputati della maggioranza interrompevano le sue dichiarazioni. "Onorevole Di Pietro lei sa che è abbastanza naturale che ci siano interruzioni....dipende da quello che si dice''. Così ha detto Fini e c'è stato chi ha creduto che "non sia stato ancora facile, al nuovo presidente della Camera dei Deputati, rendersi conto che in Parlamento deve esserci libertà di parola e che spetta a chi lo presiede farla rispettare".
Comunque, dopo una prima reazione a caldo, abbastanza tagliente, lo stesso Di Pietro ha cercato di minimizzare l'intento delle parole di Fini, definendole frutto di una scivolata. "Non voglio criminalizzare - ha detto - un comportamento che è stato un errore di conduzione. D'altronde una seconda chance non si nega a nessuno". Ma Di Pietro non sembra il tipo che andrebbe oltre la seconda chance, visto che intende fare un'opposizione secondo il suo carattere. Senza peli sulla lingua.
"Ovviamente alla fine - afferma Di Pietro - l'opposizione non potrà essere che una. Solo che Veltroni la fa all'inglese, con il governo ombra e il bon ton, ed io alla latina, con trasporto, passione, senza politichese. Ma dico anche assolutamente no a chi sostiene che noi vogliamo rompere l'allenza con il Pd. Solo in squadra si possono offrire alternative. Anche quella del gruppo parlamentare è stata una soluzione condivisa per poter far sentire la propria voce, all'inglese e alla latina, su un programma condiviso".

Francesco Cilona

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