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Ma che cosa sta succedendo in questa nostra città, dove tutto sembra arenarsi e non riesce ad essere condotto a buon fine?
Siamo all’anno inoltrato dalla formazione del nuovo consiglio comunale e questo ringiovanito consesso cittadino non riesce ancora ad esprimere il nominativo che dovrà assumere l’incarico di difensore civico.
Si prospettano lavori di riqualificazione della città, con fondi già acquisiti, per cui si procede al loro bando, e talune gare d’appalto vengono bloccate dalla magistratura, quando addirittura non si giunge al punto di dovere sospendere lavori già in corso d’opera.
Ma che sta succedendo a Barcellona?
Il Consiglio Comunale s’è riunito per la terza volta, per votare l’importante ordine del giorno riguardante l’elezione del difensore della città e, ancora una volta, s’è mostrato diviso in cinque: un vero e proprio “spezzatino” d’indirizzo, che certamente non fa venire l’acquolina in bocca.
Il Consiglio, che avrebbe dovuto fare convogliare almeno venti voti (due terzi della sua entità numerica) su uno dei candidati, non è riuscito a farcela, e dovrà tornare a riunirsi, per la quarta volta, il 19 maggio, quando l’esito potrà essere facilitato dalla riduzione del quorum. Sempre che le parti non continuino ad attestarsi sulle attuali posizioni, in grado soltanto di pregiudicare la possibilità di una sollecita definizione.
Ma di possibilità compromesse non ci sarebbe soltanto questa, resa manifesta dalla mancanza di coesione nella maggioranza raffazzonata a Palazzo Longano. Come si diceva prima, ci sono altri eventi altrettanto “infelici” che toccano la nostra città , con una costanza scoraggiante. L’ultimo riguarda l’esecuzione dei lavori con fondi Pios, per il recupero e la riqualificazione del lungomare di Barcellona Pozzo di Gotto, da tempo in corso d’opera e che il Comune si accinge a sospendere, avendo ricevuto una lettera del Prefetto di Messina, dott. Francesco Alecci, , con cui si informa il Sindaco che, “da accertamenti effettuati, sono emersi elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della ditta Ma.ge.co. di Nicosia, in provincia di Enna”.
La nota del Prefetto fa seguito a una richiesta di informazioni sollecitate dal Comune di Barcellona sulla base del protocollo di legalità “Carlo Alberto dalla Chiesa “, che consente indagini in corso d’opera, e al quale l’Amministrazione Comunale di Barcellona aderì, dopo che, in data 30 settembre 2003, detto protocollo fu stipulato tra il Ministero dell'interno, il Ministero dell'economia e della finanza e
Per cui, dopo altri lavori rimasti ancora in teoria per blocco di appalti, anche questo lavoro, stavolta già iniziato e in via di completamento, ha davanti a sé la prospettiva di sospensione, che dovrebbe durare fino a quando non si sarà provveduto ad un'eventuale recissione del contratto esistente e ad un successivo nuovo affidamento.
Fra' Galdino
5 commenti:
Fra' Galdino, al peggio non c'è fine.
Barcellona sembra un gigante politico con piedi di argilla, fragili e poco adatti a sostenere il peso delle sfide che il futuro prospetta a tutti noi Barcellonesi.
Peppino.
E ci hai ragione, Peppino caro!
FRA' GALDINO, L'illegalità è diventata la legge di questa nostra Città. I barcellonesi, non ne possono più di questo caos.
Purtroppo questo è anche il paese in cui i cittadini possono restare per più di dieci giorni senza acqua potabile e sentirsi dire che la ditta che ha avuto l'appalto è cambiata e trova difficoltà nell'effettuare le riparazioni.
E,come se non bastasse,a chi chiede spiegazioni il primo cittadino alza le spalle dicendo che non può farci niente.
Se le risposte sono queste aspettiamoci che il caos aumenti ulteriormente rispettando almeno uno dei principi della termodinamica.
Keep up the good work.
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