venerdì 4 aprile 2008

LE AVVENTURE (postali) DI FRA' GALDINO



Stamattina, fra' Galdino, mentre girava per le vie della città con la sua "bisaccia" per la questua delle solite noci, s'è ricordato d'avere in tasca la bolletta Ato del convento, e siccome si trovava in via San Francesco da Paola, ha pensato di dare un'occhiata dentro l'ufficio postale del quartiere : uno dei cinque che ancora resistono a Barcellona. Purtroppo c'era parecchia gente a fare la coda, e se non voleva togliere troppo tempo alla sua "cerca", non poteva indugiare troppo a fare la fila. Proseguendo il suo cammino, questuando questuando, è giunto in via Roma. Anche lì c'è un ufficio postale - quello principale, per modo di dire - e il fratacchione ha creduto opportuno fare una capatina dentro. Gli è subito sembrato d'essere entrato in una bolgia, tanta era la gente, tanto il brusio e persino qualche litigio gli è parso di notare davanti ad una specie di distributore di "pizzini" numerati. "Dio me ne scansi e liberi - pensa turbato fra' Galdino - meglio che mi metta di nuovo in cammino". Procedeva lungo la via Regina Margherita, quando è stato raggiunto da un conoscente, che avendolo visto uscire dall'ufficio postale sconcertato, si era preoccupato di sapere perchè si fosse allontanato così in fretta e non aveva neppure risposto al suo saluto. "Oh, scusami Mario, avevo bisogno di pagare una bolletta, ma non potevo rimanere a lungo in quell'inferno. Scade oggi, ma se non riesco a pagarla in giornata, caso mai pagheremo gli interessi di mora". "Ma che dice, fratellone, non lo sa che c'è tanta gente che per protesta non la paga affatto la bolletta, ritenendola illegale? Non ha visto domenica scorsa quanta gente s'è riunita davanti al Municipio per invocare l'interessamento dei sindaci...? Senta, se vuole pagare in giornata, venga con me, l'accompagno in macchina fino a Gala. Là c'è un ufficietto postale periferico dove sicuramente troveremo poca gente".
"Deo gratias", non ha saputo dire altro il frate e con la bisaccia è salito in macchina. Effettivamente, a Gala, ha trovato poca gente: una dozzina di persone, in gran parte anzianotte, e con un sospiro di sollievo s'è accinto ad attendere. Ha atteso, ha atteso, ha atteso, mentre l'amico l'attendeva in macchina. Ma il tempo trascorreva e la persona che aveva trovato a tupertù con l'unico impiegato allo sportello era sempre là ad attendere che l'operazione terminasse. Il frate paziente ha chiesto perchè per pagare una bolletta s'impiegasse tanto tempo e qualcuno, più paziente di lui, gli ha spoiegato che era sempre così, perchè la macchinetta (il computer? ndr) era collegata ad una linea troppo lenta. Pur avendo capito poco la spiegazione, fra' Galdino una cosa però l'ha intuita: che gli conveniva andarsene, ed è risalito in macchina. L'accompagnatore, umiliato, non faceva altro che scusarsi. Ma era un tipo puntiglioso e ha voluto tentare l'ultima carta. "Adesso l'accompagno a Pozzo di Gotto, tanto per dare una sbirciatina a quell'ufficio". C'è voluto poco, per arrivare alle poste pozzogottesi: anche là c'era una dozzina di persone. Ordinatamente rispettavano la coda. Fra' Galdino sospinto dall'amico si mise in fila. Il tempo di dire "a", e da uno sportello una voce ha gridato: "C'è qualcuno che deve pagare?" Il frate s'è guardato intorno: gli altri erano là, chi per spedire un pacco, chi per una raccomandata, chi per riscuotere. Nessun altro per pagare, tranne che lui. "Deo Gratias", ebbe il tempo di dire e in men che non si dica ha pagato la sua bolletta.
Franceso Cilona

1 commento:

Laraenigma ha detto...

La mano di dio è grande e potente, a volte si fa aspettare però...(^_^)

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