lunedì 24 marzo 2008

UN POST PER ANTONINA SAJA



Oggi, lunedì dell'Angelo, non essendo andato "fuori porta" com'è consuetudine in questa giornata, dopo una corroborante passeggiata per le strade vuote del centro, mi son messo a scartabellare tra le centinaia di articoli da me scritti sul Giornale di Sicilia - dovrei dire migliaia ma per modestia non lo dico -, quando m'e capitata tra le mani una pagina del 18 novembre 1991, dove l'apertura con un titolo a sette colonne conteneva - e contiene - un nudrito articolo sul teatro Mandanici (distrutto da un incendio nel lontano 1967) e su tutti gli intoppi che hanno ritardato la sua ricostruzione.
L'ho riletto e quasi mi stava venendo la voglia di attingere in esso per ripigliare la discussione su un problema che la dice lunga su quanto siano state e continuano ad essere asfittiche le capacità risolutive di tutti gli amministratori che, nell'arco di oltre quarant'anni, si sono adagiati sugli scranni del Palazzo di Città.
Avendo però già scritto parecchio, anche in questo blog, sullo spinoso argomento, per non ripetermi, ho creduto opportuno rivedere i vari post specifici.
M'è stato sufficiente scrivere Teatro Mandanici nell'apposita stringa in alto a sinistra del post e, in un attimo, l'ubbidiente amico pc mi ha "spiattellato" una sfilza di "pezzi", uno più aggiornato dell'altro.
In un post, dello scorso mese di ottobre, a piè pagina ho notato l'esistenza di un commento. Io curioso, come d'altronde deve essere un giornalista - e giornalista mi sento di essere - l'ho "aperto" per "rileggerlo".
Mi sbagliavo: quel commento non era da rileggere, ma da leggere per la prima volta.
L'aveva scritto in data 10 febbraio 2008 tale Antonina Saja, che se è la signora Antonella che io conosco, penso che l'abbia fatto in buona fede.
Riporto integralmente il testo del commento:

"antonina ha detto...

carissimi concittadini, la vostra iniziativa è assolutamente meritevole, ma il medium da voi utilizzato non vi autorizza a fornire informazioni senza riportare il nominativo di chi l'ha fornita. A mio avviso la redazione di lavoro andrebbe presentata in chiaro, con un breve curriculum, magari, e ciascun post potrebbe essere siglato con le iniziali dell'autore. Sono minime regole di 'netiquette', dovreste pur saperlo, considerato che offrite informazione al pubblico della rete.
Circa Mandanici, avete omesso di citare importantissimi eventi musicali che probabilmente sconoscete perché non addetti ai lavori. L'impossibilità di replicare e/o di integrare la notizia deriva dal fatto che agite in 'anonimato' e questo è sinonimo di mancanza di professionalità.
Cordilità
antonina saja

10 febbraio 2008 9.08"

Ebbene, evidentemente la commentatrice deve avere letto soltanto quel post che non era firmato, ma tuttavia garantiva essere stato prodotto da Barcellonablog. E sarebbe bastato solo questo rifermento ad indicare quale potesse essere la fonte.
E lo sappia. Antonina, anzi lo sa che si tratta di fonte abbastanza genuina e sufficientemente informata. Ma non voglio dire altro, per non sembrare che mi sia solleticato per quanto detto dalla signora su un certo sinonimo...
Ciao Antonella. Se leggi questo post, riscrivi un tuo commento. Potrai dare tutte le notizie che hai: qui il contenitore è abbastanza capiente e soprattutto democratico. Io mi riservo soltanto di ripigliare il discorso su tutti i ritardi che stanno affliggendo il Teatro Mandanici. Sarà un discorso molto lungo, che spero non tedierà i quattro amici che mi leggono. Ma potrebbe anche essere utile.
Se ti ha indotto ad intervenire la chiusura del post da te commentato, dove si diceva che attendevamo di sapere cosa proponesse la Pro Loco per rimettere in luce l'opera di Mandanici, faccio notare che in quella data non era ancora nato il sito in cui successivamente sarebbero stati avanzati alcuni suggerimenti sull'argomento, evidentemente generati dalla consapevolezza - da te stessa anticipata - che "Dopo l'esecuzione in prima contemporanea di alcune Messe di Placido Mandanici1, nulla è stato fatto di concreto per recuperare la cospicua produzione del compositore barcellonese e, tanto meno, per affrontare in modo organico l'esegesi critica della sua musica".

Francesco Cilona

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