
Chiusa la fase declamatoria della campagna elettorale con un concorso di popolo ai comizi finali, che ormai da anni non si registrava così numeroso, adesso domina il silenzio, d'altronde imposto dalla legge perché si possa affrontare nella massima quiete l'impatto finale.
Purtroppo la giornata odierna è iniziata con l'annuncio sconvolgente del vile attentato che, davanti ad una scuola di Brindisi, ha ucciso una studentessa e ferito sei suoi compagni, alcuni dei quali in maniera grave.
E quella che doveva essere una parentesi serena è stata sconvolta dallo sdegno e dal dolore suscitati da un evento talmente inumano da apparire inconcepibile in una "società" che non sia talmente pervertita da disprezzare persino la vita dei propri figli.
Domani e dopodomani, malgrado tutta l'amarezza e la rabbia che il brutale evento ci avrà messo in corpo, opportunamente ci recheremo alle urne per porre - ognuno secondo la propria convinzione - quella crocetta necessaria per indicare il nome di colui o colei che dovrebbe amministrare la città nei prossimi cinque anni. Il condizionale purtroppo è inevitabile.
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