venerdì 12 agosto 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: LE STRANEZZE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE SONO DA "GUINNESS DEI PRIMATI"


Del nuovo (e già liso) piano regolatore generale di Barcellona non vorrei più dire niente.
Troppo ho scritto delle sue peripezie da quando ne venne affidata la redazione all'architetto prof. Giuseppe Gangemi, che ormai mi viene la nausea persino a sfiorarne l'argomento.
Troppe frenate, troppe dimenticanze, troppi rinculi hanno segnato e continuano a segnare - dopo trent'anni dall'affidamento - il suo iter, tanto da renderlo più tortuoso del complicato percorso del gioco dell'oca.
Un'avanti e indrè cantato a più voci, che pare si abbia la voglia di continuare ad intonare, in una città che non disdegna il fai da te.
Pensate che, nonostante duri da tanti anni la sua gestazione, ancora il principale strumento urbanistico di Barcellona non riesce ad avere dignità legale mediante la sua pubblicazione, a causa della mancata presa d'atto, a coronamento della lunghissima fatica per la sua attuazione.

Ho aperto questo post con le stesse considerazioni, prese pisulu pisulu nell'abbrivio di un altro articolo da me scritto venerdì 20 maggio 2011, alla notizia che il nuovo piano regolatore della città, già invecchiato prima di nascere, stava per l'ennesima volta inciampando in un ostacolo.
E nauseato quindi dello scompiglio, preferisco rinunciare a raccontare le ulteriori peripezie, anche perché c'è chi più puntuale di me - il collega e amico Leonardo Orlando - riesce ad occuparsi di ciò, con dovizia di particolari nell'odierna corrispondenza, sulla Gazzetta del Sud:

Scrive Orlando:

"Doccia fredda sul tormentato iter del Piano regolatore, approvato definitivamente l'8 febbraio del 2007 e in scadenza fra sei mesi. Da Palazzo Longano si sono diffuse ieri notizie negative a causa dello sforamento dei parametri fissati dal "patto di stabilità". Le restrizioni economiche previste dal Governo nazionale per i Comuni che non sono rientrati nei parametri non consentirebbero di mantenere in piedi il rapporto professionale creato tra il Comune e il neo dirigente del settore tecnico unificato, l'ing. Orazio Mazzeo. Ancora una volta ci si dovrà rassegnare perché l'agognata "presa d'atto" dello strumento urbanistico, dopo una estenuante attesa di più di quattro anni, non sarà adottata e le prescrizioni, con le osservazioni accolte avanzate a suo tempo dai cittadini, resteranno ancora nella zona "grigia" degli elaborati, compromettendo definitivamente lo sviluppo e il riordino urbanistico di Barcellona.
La settimana che volge al termine era stata annunciata come decisiva per la presa d'atto. Il lavoro propedeutico per l'aggiornamento delle tavole, con l'inserimento delle prescrizioni dettate dalla Regione sulle aree a rischio alluvionale, era stato ultimato dopo un incontro che il capo del pool dei progettisti, prof. Giuseppe Gangemi, aveva avuto con il neo dirigente Mazzeo. Nelle tavole aggiornate era stato inserito il Pai, la mappa di rischio idrogeologico del bacino di Barcellona. Si attendeva soltanto la firma sulla determina dirigenziale con la quale l'ing. Mazzeo s'era impegnato a promuovere definitivamente lo strumento urbanistico. Così non sarà, perché il ministero delle Finanze, a cui il sindaco Candeloro Nania aveva fatto notificare la determina di nomina del nuovo dirigente, ha espresso ufficialmente riserve ritenendo illegittima la nomina stessa perché in contrasto con le limitazioni di spesa imposte ai Comuni che non hanno rispettato il "patto di stabilità". Il Prg resta ancora sospeso, così come lo è stato negli ultimi quattro anni, con zone grigie che non consentono di dare una lettura chiara del territorio, col rischio della costruzione di intere colonie edilizie in prossimità delle aree a rischio alluvionale"....(continua)

GAZZETTA DEL SUD - ONLINE - Messina - Lo sforamento del patto di stabilità frena il nuovo Piano regolatore

3 commenti:

Agapito, l'uomo apolitico ha detto...

CHE SCHIFEZZA!!!
A chi conviene tutto cio? Non certamente alla città!

Alberto ha detto...

Ho letto sulla gazzetta del sud, che il comune di Barcelllona ha prestato cinque vigili al comune di Oliveri, ma, come abbiamo tutti questi Vigili che li prestiamo pure e a barcellona non si vede MAI un Vigile. Sig. Sindaco, Dott. La Torre, ma veramente non capite nulla,in questta città regna il caos veicolare, macchine in doppia fila, macchine all'incrocio, macchine sui marciapiedi, file che non finiscono mai, macchine perennemente nel divieto di sosta e zone di Barcellona che non vedono MAI un Vigile nemmeno quando si richiede telefonicamente la presenza e questa amministrazione con la complicità anche del comandante manda in prestito i Vigili in altro Comune. VERGOGNATEVI.

Nino G. ha detto...

Gazzetta del Sud: Barcellona Ben cinque vigili urbani in servizio a Palazzo Longano a tempo parziale sono stati "prestati", con tanto di nulla osta, al Comune di Oliveri. Veramente al peggio non ce fine, a Barcellona non si vede mai un Vigile, e poi li prestiamo. Sindaco si faccia visitare, Assessore si dimetta invece di fare numero. Chiamo il centralino dei Vigili per un intervento, mi rispondono che non ci sono vigili e poi li prestiamo. Penso che dovrebbe intervenire l'Autorità Giudiziaria. Barcellona Città MISTERIOSA.

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