

«Stop a chi vive a spese d'altri». Oppure: «Chi evade le tasse è un parassita sociale».
Due spot televisivi, e due comunicati radio.
Più le affissioni nelle principali stazioni ferroviarie del Paese e negli aeroporti di Milano e Roma.
È la campagna organizzata dalla Agenzia delle Entrate e dal Ministero dell'Economia (e sviluppata dall’agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi) contro l'evasione fiscale.
Partirà dal 9 agosto e proseguirà per tutto il mese di settembre.
L'obiettivo della campagna è chiaro: ridurre il fenomeno anche grazie ai comportamenti attivi dei cittadini e renderli consapevoli che senza entrate, non è possibile fornire servizi pubblici.
In sintesi: chi non paga le tasse, vive alle spese degli altri e danneggia tutti.(Corriere della Sera.it)
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Sicuramente, perché passino questi spot pubblicitari, ci sarà una spesa, che dovrebbe gravare sul bilancio del Ministero del'Economia.
Quanto possa essere efficiente l'iniziativa non è dato sapere, anche se chi l'ha ideata si dice convinto che potrebbe portare alle casse dello Stato miliardi di euro, grattati agli evasori...pentiti.
Una cosa comunque è certa: che per coloro che finora non hanno evaso - sia per principio sia per inevitabilità - questi clamorosi spot saranno inutili, anche perché essi sono i primi ad essere convinti che "chi evade lo fa a spese di chi paga le tasse, e per questo è un parassita sociale".
Stando così le cose, l'annunziata pubblicità dovrebbe scalfire quindi l'insensibilità di quanti - per abitudine inveterata - evadono, e convincerli che se le pagheranno non saranno più "parassiti", visto che anche loro contribuiranno a migliorare i servizi pubblici.
Ma quanti saranno i pentiti, tra i milioni di parassiti abituali?
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«Evasore parassita», lo spot delle Entrate - Corriere della Sera
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