





Una volta, nella nostra città - parlo dell'inizio del secolo scorso, quando ancora
il duomo di San Sebastiano era appunto nella 
omonima piazza - durante la festa di Pasqua molti dolciumi non erano così raffinati come quelli di adesso:  andavano in auge il cosiddetto tronco, un prodotto a base di glassa cioccolata ripieno, la cassata siciliana, il pupo di zucchero, l'agnello prodotto tutto a base di zucchero.L'ultimo a mantenere viva la tradizione dell'agnello pasquale tutto di zucchero, fu don Giovanni Pinna che aveva il suo negozio-laboratorio in via Garibaldi, quasi di fronte all'attuale bar Freni.
Negli ultimi tempi, i suoi più tenaci clienti erano gli abitanti dell'hinterland, parecchi dei quali erano i "coloni"
 che erano scesi a Barcellona
 per portare al "padrone" i jadduzzi e l'ova per la santa Pasqua.Finito don Giuvanni, la tradizione del pecoro di zucchero si perse.
L'agnello pasquale è adesso prodotto generalmente con la pastareale, a volte farcito e guarnito secondo il gusto del "dolciere" produttore e le aspirazioni della clientela.

1 commento:
Ulivo sta a significare pace; spero non solo in questo giorno, ma per tutto l'anno e in particolare nelle vostre case. Auguri di buona Pasqua.
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