
Senza soldi non si canta messa e manco si toglie di strada la mondezza: è questo ormai il refrain che l'utente sente ripetere da sindacalisti e maestranze che, di fronte alla debacle finanziaria dell'Ambito territoriale ME2, ad ogni piè sospinto sono costretti a bloccare le operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Ad essere ovviamente maggiormente colpiti siamo quei cittadini che, pur di fronte a servizi a singhiozzo, abbiamo sempre pagato puntualmente le bollette che ci sono state inviate.
E ciò non può che farci incavolare e indurci a protestare contro chi si è finora dimostrato incapace di affrontare seriamente un problema che certamente non va risolto attendendo concessioni da parte della Regione, ente anch'esso ridotto con le pezze al culo, grazie allo sconsiderato sciupio del pubblico denaro.
Si sa che la borsa dell'ATO ME2 è vuota da tempo e che, nonostante i tentativi di recupero di arretrati non esatti per evasione e/o protesta di non pochi utenti, l'attuale commissario non riesce a rimpinguarla; ma non si sa se - arrivati a tal punto - ci sia almeno uno dei 38 sindaci dei comnuni soci che riesca ad accendere un lumino nel proprio cervello per suggerire il modo di liberare il proprio territorio da una situazione divenuta ormai obsoleta, per non dire marcia.
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