

LO SOSTIENE IL PRESIDENTE LOMBARDO RIPROPONENDO L'ADEGUATO Ddl
Il Governo regionale, dopo che il Commissario di Stato ha impugnato il decreto legge sulla stabilizzazione dei precari, cerca di salvare le misure già prese riproponendoi con alcuni correttivi le norme già stabilite
" Per noi - afferma il presidente Lombardo -questa stabilizzazione è un fatto moralmente e finanziariamente irrinunciabile e andremo avanti fino al raggiungimento dell’obiettivo. Si tratta di 22.500 persone e delle loro famiglie, precari da 18 o 20 anni, che non possono essere licenziate e che non possono continuare a vivere con l’incubo e l’incertezza di una proroga che arriva o meno". "L’anno scorso - ricorda il Governatore di Sicilia - rischiammo di non poter approvare l’ennesima proroga e i “quattro paladini di Francia”, i parlamentari nominati dai padroni e messi là per eseguire gli ordini e non per difendere gli interessi dei propri cittadini, si sono messi di traverso". Don Raffaele, nel suo blog, fa questa considerazione: "Più avanti si va e più difficile sarà ottenere le proroghe. Possiamo consentire che 22.500 persone che hanno quei titoli di cui gli enti locali non possono fare a meno, che non costano un euro in più, la cui stabilizzazione ci sottrae al rischio di pagarla cara, che questa gente continui così per altri cinque o dieci anni? Sarebbe stato immorale, indecente e ingiusto". "Il commissario dello Stato - spiega il presidente Lombardo - ha impugnato alcuni punti, per cui gli altri domani saranno promulgati: la stabilizzazione si può fare, il finanziamento che dà la Regione non viene conteggiato ai fini del calcolo per cui la spesa del personale non può superare il 40%."
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