
Sul disegno di legge "bavaglio", riguardante la limitazione delle intercettazioni, voluta da Berlusconi, Gianfranco Fini è convinto che si possa e fare ancora qualcosa per migliorarlo.
E perché ciò avvenga, pensa che , una volta che sarà tornato alla Camera, debba essere affrontato senza alcuna prescia, anche perchè la priorità - sempre per il presidente della Camera - è logico che tocchi alla Manovra finanziaria: la cui urgenza è indiscutibile.
Per quanto concerne invece il federalismo fiscale, che può rappresentare una enorme opportunità anche per il Mezzogiorno, devono esser certificati i costi. Questa linea, espressa da Fini nel corso di una conferenza stampa tenuta a Benevento, ovviamente viene respinta dagli uomini di Berlusconi che - come hanno rimarcato il solito Cicchitto e l'altrettanto solito Gasparri - "la legge va approvata senza ulteriori rinvii, perché già se n’è discusso abbastanza" e al presidente della Camera viene ricordato che non può "tradire" l’accordo di sette giorni fa, quando l’Ufficio di presidenza del partito decise (tutti d’accordo) di procedere col testo che ai finiani adesso va stretto.
Intanto, mentre i suoi si affacciano dai video per rinfacciare l'incoerenza di Fini, chiuso nel palazzo Gradoli Berlusconi digrigna i denti o - come riferisce qualcuno che gli sta vicino - è fuori di sé e annuncia che vuole togliersi dalle scatole il cofondatore, possibilmente radiandolo dal Pdl assieme ai suoi amici. Che ci riesca non è facile dirlo, trattandosi ormai di una vera spina nel fianco che potrebbe già avere provocato un principio d'infezione: ovviamente di natura politica.
Non dimentichiamo che, in quanto a tale natura , l'attuale presidente della Camera può vantare d'essere più ferrato dell'impresario prestato alla politica.
Fra' Galdino
2 commenti:
Fini, abbiamo fiducia nella tua buona volantà di salvare la democrazia e la libertà di tutti.
Franz
Parlano, parlano, disponibilità a cambiamenti, ecc. sono solo fumo negli occhi per chi non è favorevole a che il testo sia approvato così com'è anche alla camera.
Berlusconi e Co. mostrano di fare un passo indietro per captare l'assenso dei vari contrari, poi come al solito, quando manca poco tempo, mette la fiducia e si fa marcia indietro, è un classico del cavaliere
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