giovedì 19 febbraio 2009

BLOCCATE LE RIFORME SU ATO E SANITA', FINO A QUANDO SI SARA' CHIARITA LA SITUAZIONE CREATA DALLA CRISI ECONOMICA ANCHE NELL'ISOLA




Le dimissioni di Veltroni, non soltanto hanno creato problemi nel PD, ma per un certo riflesso hanno messo sul "chivalà" addirittura il Pdl che, pur vantando formalmente una compattezza ultrasiderale, ha in realtà la consapevolezza che anche al suo interno non mancano le divergenze e i bisticci.
Prova lampante quanto finora è successo alla Regione Siciliana, tra il Governatore don Raffaele e gli alleati del Pdl e dell'Udc, e quanto fuoco amico si sia finora sparato nella maggioranza alla presenza dei problemi della sanità e dei rifiuti, la cui rifoma è stata oggetto di lacerazioni, che per almeno un paio di volte hanno portato Lombardo a Roma in cerca dell'aiuto di Berlusconi. Ieri sera il presidente della Regione, per dirimere l'attuale vertenza in seno alla maggioranza, ha partecipato ad un vertice tenutosi nella Capitale, al quale erano presenti pure il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e il sottosegretario alla Presidenza, Gianfranco Miccichè. A conclusine, è stata sottoscritta una dichiarazione congiunta che, almeno per il momento, sembra aver messo da parte la litigiosità, ricorrendo ad un stand-by dei problemi sul tappeto, fino a quando non si sarà trovato un compromesso tra le proposte del governo regionale e quelle degli alleati coalizzati contro tali scelte.
Nel documento congiunto si legge che, essendo emersa "la volontà unanime di superare le incomprensioni politiche che hanno determinato evidenti ostacoli al dispiegarsi di un'azione di governo condivisa" al presidente della Regione viene affidato "il compito di riassumere l'iniziativa di una verifica dei contenuti dei disegni di legge approvati nelle commissioni parlamentari in materia di sanita' e rifiuti, per individuare le soluzioni legislative piu' avanzate sul piano della razionalità, dell'efficienza e del rispamio, in grado di raccogliere il consenso della coalizione". Si spiega pure che durante la riunione inoltre "è emersa l'esigenza che il presidente della Regione definisca l'agenda delle priorità dell'azione di Governo, in grado di fronteggiare la grande crisi economica che sta investendo il nostro territorio, come tutto il paese, e che detti le linee di intervento strategico per avviare una stagione di sviluppo duraturo, utilizzando al meglio, secondo direttrici condivise, le limitate risorse disponibili".
Insomma, la crisi finanziaria-economica, che fino a ieri il premier aveva cercato di "addomesticare" con ostentato ottimismo, oggi viene invocata come campanello d'allarme da fare squillare, al posto delle reali esigenze di una regione affogata nella spazzatura degli ATO e annegata in una sanità incontrollata e pappona.
Così detta la legge mediatica e così bisogna fare per superare ipocritamente i problemi della nostra politica.

Francesco Cilona

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