
Non ci sarà l'ennesimo decreto legge. Il piano per l'università verrà realizzato, infatti, con un disegno di legge e dunque con uno strumento almeno formalmente più aperto al confronto. E, inoltre, i tempi non saranno quelli da kamikaze annunciati solo qualche giorno fa: la piazza del 30 ottobre e le proteste degli studenti costringono il governo a prendere tempo e darsi una pausa di riflessione. Il provvedimento, come anticipato ieri da repubblica e confermato oggi da fonti dell'esecutivo, non sarà pronto per questa settimana come aveva annunciato in un primo momento il ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini. A premere per una pausa di riflessione la lega e Alleanza nazionale, ma anche le prese di posizione di centristi come Formigoni che si è schierato "dalla parte degli studenti".
In una nota, Walter Veltroni, afferma: "Crediamo che la scuola e l'università abbiano bisogno di un intervento serio di rinnovamento e di riforma, su questa strada si può avviare in Parlamento un confronto reale che coinvolga il mondo della scuola ma, ripeto, dopo aver preliminarmente sospeso gli e

L'Onda, intanto, non si ferma. A Roma 200 studenti della Sapienza si sono radunati ieri sera al Circo Massimo e, con candele e fiaccole hanno creato una mega scritta: "No 133". Cioè la legge che taglia un miliardo e mezzo agli atenei e blocca in sostanza il turn-over. A Napoli, gli studenti che occupano le facoltà di Lettere e di Filosofia alla Federico II hanno annunciato che il sito internet del ministro Tremonti è stato oscurato con la scritta "Se ci toccate il futuro, noi blocchiamo i vostri siti. Non ci fermerete". In serata il blocco è stato rimosso.
E il mondo universitario? Il presidente della Conferenza dei Rettori, Enrico Decleva afferma: "Bisogna guardare alla sostanza, ritengo un dato positivo che esponenti autorevoli della maggioranza abbiano rettificato il tiro. Una pausa di riflessione legata ai problemi reali dell'università è necessaria".
Nessun commento:
Posta un commento