giovedì 6 novembre 2008

L'ONDA STUDENTESCA NON E' ANOMALA



L'attuale movimento nella scuola, suscitato dalla protesta contro i cosiddetti decreti Gelmini e Tremonti-Brunetta, non tende a fermarsi. L'hanno già definito "L'onda" e come tale c'è chi spera che prima o poi diventi "ondivago", fino a scemarsi, con grande scorno per la gioventù e con sadica soddisfazione dei nostri governanti.
Ma l'onda non si ferma e stiamo vedendo come in tutte le città si affermi sempre più la voglia dei ragazzi di riprendere nella scuola e nella società il posto che gli spetta, ad onta di tutti gli ormai fin troppo sfruttati interessi di chi ha cominciato a guastare la società e la scuola pubblica e di chi adesso intende definitivamente affossarle.
A Messina, per fare un esempio vicino, il "La Farina" è presidiato e gli studenti provvisoriamente autogestiscono le lezioni, mentre domani scenderanno nelle strade in corteo.
All'Università continuano le assemblee in diverse facoltà e persino i ricercatori della sezione Cnr hanno deciso di fare sentire la loro voce riunendosi in assemblea, in vista dello sciopero nazionale del 14 novembre contro la legge 133. Anche a Barcellona i giovani sono in movimento e tendono a farsi sentire.
Insomma l'onda continua a muoversi e, come dice il prof. Giuliano Garavini, sta dimostrando di essere "un movimento critico importante perché nasce in un momento di crisi economica, perché consapevole della china in cui mercato e mercimonio televisivo stanno facendo cadere il Paese, perché non è ideologico ed è totalmente svincolato dai partiti. Tutte caratteristiche che al tempo della Pantera degli anni '90 non esistevano. C'è fantasia e libertà ma anche coscienza delle condizioni reali che da decenni non si vedevano". E ancora "Sarebbe stupido e banale ridurre la contestazione solo a quella dei tagli e della "controriforma Gelmini". Provate a chiedere ad un ragazzo cosa pensa delle strutture in cui deve studiare, della qualità di alcuni insegnamenti, di corsi di laurea specifici e inutili, degli stage gratuiti e obbligatori, dell'università di Chieti e di quella di Crotone, del tre più due, dei contratti a termini per due lire, degli affitti delle stanze, del costo di una pizza nella zona universitaria." " L'Onda - aggiunge lo storico - non è quindi un movimento di sinistra: se per sinistra si intende quella parlamentare. Per quanto ne capisco io è un movimento contro la propria condizione di vita intrisa di paura, per reclamare il diritto all'intelletto, alla comprensione, alla speranza nel futuro".

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