lunedì 20 ottobre 2008

UNA MESSINESE A "Ricomincio da qui"



Come si distrugge una donna. Specialmente quando si tratta di una persona fragile che non sa come difendersi.
Si sta provando a farcelo
capire - tra oggi e domani - nel programma Rai "Ricomincio da qui", condotto da Alda D'Eusanio.
La presunta vittima si chiama Tina e, accompagnata dal sindaco di Messina, città in cui lei vive, ha occupato per un'intera ora lo schermo di Raidue: per raccontare come da sei anni viene perseguitata da un uomo che non la lascia in pace e minaccia la sua vita.
Una vita, la sua, che sembra segnata sin dall'adolescenza, vissuta in una famiglia per bene, con un bravissimo padre nell'Arma e una madre più carabiniere del padre, per la sua estrema severità. Tanto che Tina, da ragazza, pareva che avesse come unico diversivo lo studio.
Morto il padre, ancora giovane, la protagonista di questa vicenda riesce a svincolarsi dalla "presa" materna, solo dopo avere completato gli studi.
Prima trovando lavoro in Valtellina, come insegnante, assieme al fidanzato, Pippo, e poi sposandosi.
Solo quattro anni trascorrono insieme: un giorno, Pippo le confessa di essersi legato ad un'altra donna e i due si separano. Subentra uno stato di depressione e Tina, sentendosi troppo sola, ritorna a Messina, a vivere con la madre.
Le sembra di essersi rituffata nella stessa vita di quando, ancora studentessa, era dominata dalla severità materna, tanto che, uscendo di casa per trovare qualche ritaglio di libertà, al rientro cercava di evitare i rimbrotti, raccontando alla madre qualche bugia.
In una di quelle sue rare sortite, un'amica le presentò un uomo, che lei conosceva di vista, e da allora cominciò - racconta lei alla D'Eusanio - il suo calvario.
A questo punto, in uno stato emotivo sempre più incalzante, la donna racconta una serie di episodi dai quali emerge una figura di uomo che, movendosi dalla falsa immagine di persona educatissima fino alla timidezza e disponibile all'aiuto, piano piano s'insinua nella vita della donna in maniera ossessionante fino a diventare invadente.
Tina sostiene che, senza avere concesso nulla a quell'uomo, lui si sarebbe ugualmente impadronito psicologicamente di lei, come se fosse stato suo pieno diritto dominarla.
Dal prosieguo del racconto - fatto in un crescendo di emotività - risulterebbe che - nonostante le numerose denunce - l'uomo, quando Tina aveva creduto di essersi liberato della sua invadenza, avrebbe continuato a perseguitarla, con frequenti azioni di disturbo, non solo nei suoi confronti, ma anche verso alcune persone che le si stavano vicine in segno d'amicizia, e sfogando persino la propria rabbia contro la macchina della "vittima".
Il racconto di Tina è stato minuzioso e, interrotto oggi, continuerà domani sulla stessa rete e nello stesso format curato da Alda D'Eusanio.
Quanto abbiamo ascoltato - e qui sommariamente riferito - ovviamente va accolto col beneficio dell'inventario, senza alcun riferimento a persone specifiche, tranne tre di quelle apparse sullo schermo: e cioè, la protagonista, la conduttrice e Peppino Buzzanca, sindaco accompagnatore.

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