
La recente nota del consigliere comunale di minoranza, Mario Presti, con cui s'è criticata la perduta occasione per la nostra città di essere qualificata "zona franca", ha dato spunto al rappresentante del Pd di porre sotto i riflettori una situazione che, essendo diffusa in quasi tutti gli enti pubblici (comuni, province, regioni) dovrebbe essere vagliata più attentamente di quanto si faccia normalmente.
E' la questione degli esperti, che sorta una dozzina d'anni fa come necessità eccezionale , s'è talmente incrementata e radicata nelle nostre istituzioni da diventare esagerata ed insopportabile. Tanto da fare constatare che - a causa dei favoritismi che a volte aprono la strada a parenti e amici verso incarichi di comodo - non è difficile che si spenda molto denaro pubblico per consulenze superflue, con un aggravio di spesa, soprattutto nei Comuni, incidente in maniera negativa sui servizi socialmente utili.
E' proprio di oggi la notizia, sui giornali, che la Corte dei Conti, avendo giudicato inutili talune consulenze presso il Comune di Palermo, ha deciso di condannare il sindaco della città capoluogo al pagamento di 200 mila euro all'erario, a risarcimento del danno economico, procurato alla comunità dall'amministrazione retta da Diego Cammarata nella passata gestione. Altre 100 mila euro sono stati comminati al dirigente dell'Urbanistica del Comune, Federico Lazzaro.
Il primo cittadino, secondo la magistratura contabile, ha affidato consulenze ad architetti ed ingegneri che non avevano nè "una professionalità compatibile con l'incarico", nè i "requisiti minimi d'esperienza".
Tornando al caso di Barcellona, posto in rilievo dall'intervento di Presti, non si sa se l'opposizione abbia intenzione di fermarsi alla semplice censura verbale per la mancata capacità dell'esperto a concludere un'operazione che se, fosse riuscita, avrebbe portato notevole beneficio alla città, o se, per il fatto che ci potrebbe essere incompatibilità nell'incarico , dallo stesso Presti ventilata, ci sarà un procedimento presso la Corte dei Conti.
Così come è accaduto per il Comune di Palermo.
Un chiarimento a tale proposito potrebbe venire dal consigliere del Pd, che opportunamente ha mosso le acque agitando la questione della mancata qualifica di Barcellona a zona franca.
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