venerdì 27 giugno 2008

DUE AEROPORTI A CONFRONTO: MELA O EOLO?


Si fa sempre più rigido il braccio di ferro tra quanti prospettano e vogliono l’aeroporto del Mela, ubicato nella piana di Milazzo e Barcellona, e quanti contrappongono la necessità e la volontà di creare uno scalo aereo nella zona dei Nebrodi: nel territorio di Torrenova.
Insomma si inasprisce il dualismo, come sempre avviene da noi, nella prospettiva di dovere creare una grande struttura di rilievo, in una provincia dove quasi mai s’è riuscito a fare qualcosa di notevole oltre le chiacchiere.
Ma vediamo come stanno le cose.
Ieri ci è stato comunicato che la “TL SEBENIC SA” di Lugano (Svizzera) ha finanziato, attraverso la partecipata italiana “TL SEBENIC ITALIA SpA”, il progetto dell’aeroporto delle Eolie e dei Nebrodi. Il che significherebbe che, quanti mirano alla costruzione dello scalo aeroportuale messinese a Torrenova, sono a buon punto, tanto da potersi dire pronti a realizzarlo. E ciò perché esiste una base realistica nella filiale operativa della Sebenic, costituita il 28 maggio con un capitale iniziale di un milione di euro, incrementabile mediante la disponibilità assicurata - e oggi confermata - appunto dalla società svizzera.. Il progetto dell’aeroporto eoliano-nebroideo è già pronto da un paio d’anni, tanto che è stato presentato a Portorosa, in un forum tenuto il 27 ottobre del 2007. L’infrastruttura è prevista dal Piano dei Trasporti, come iniziativa privata, e non si avvarrà di alcun contributo finanziario pubblico.
Questo è quanto sostengono i fautori dell’aeroporto da ubicare nell’area dei Nebrodi.
Ma quanto verrebbe a costare l’importante scalo? Si parla di un centinaio di milioni d’euro. Tanti quanti se ne prevedono, approssimativamente, se la stessa struttura dovesse essere creata in zona più ravvicinata al capoluogo di provincia, cioè tra Milazzo e Barcellona. Si sa che a battersi per quest’altra soluzione, c’è da tempo, tra gli altri, l’ex presidente della provincia di Messina Salvatore Leonardi, il quale s’è sempre detto convinto dell’opportunità di ubicare l’aeroporto il più vicino possibile allo Stretto, oltre che in zona prospiciente l’arcipelago eoliano. S’è tanto battuto che l’hanno eletto presidente della neocostituita “Aeroporto del Mela Scarl”, la società consortile tra Comuni, sorta per portare avanti l’ambizioso progetto aeroportuale nella nostra Piana.. Il dott. Salvatore Leonardi, durante l’ultimo scorcio della sua presidenza alla Provincia, s’è fatto promotore della richiesta alla Regione di un contributo finanziario di 35 milioni di euro, col proposito che tale partecipazione potesse costituire la base per la raccolta di un cofinanziamento privato in grado di coprire il restante fabbisogno. Naturalmente il compito di reperire il denaro privato spetterebbe alla società sopra menzionata.
Per quanto riguarda il contributo partecipativo della Regione, ci sarebbe stata allora un formale promessa del governatore pro tempore Totò Cuffaro, dopo la sua caduta confermata dal neo presidente Raffaele Lombardo., con impegno conclamato nel corso della sua campagna elettorale.
Come si vede, esiste una specie di “guerra campanilistica” tra due fette della nostra provincia:quella dei Nebrodi e quella peloritana.. Una lotta non tanto sorda, che rischia di diventare impedimento alla realizzazione di una struttura che, probabilmente, ha la stessa priorità del ponte sullo Stretto di Messina. Una priorità sicuramente poco rispettosa delle molteplici altre esigenze strutturali dell’Isola.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non può esistere nessuna guerra campanilistica sull'aeroporto perchè la scelta della TL SEBENIC è stata solo ed esclusivamente tecnico-economica, nata da studi, riscontri, confronti tecnici e confronti economici condotti sul posto, a Palermo, in Svizzera, a Roma ed a Madrid presso una società che ha realizzato la maggior parte degli aeroporti spagnoli e sudamericani, peraltro presente al forum di Portorosa.
D'altra parte l'intervento dei privati è indispensabile perchè non ci sono, nè ci saranno, fondi pubblici per gli aeroporti (lo dice chiaramente anche l'UE).
Il privato quando vuole investire chiede di conoscere tutte le soluzioni possibili (nel nostro caso hanno esaminato Buonfornello, Torrenova e Barcellona/Milazzo), poi quali tra queste sono le fattibili, ed infine tra le fattibili scelgono quella economicamente più conveniente.
Le troppe negatività tecniche del sito di Milazzo/Barcellona che partono dall'impatto ambientale in un'area già al limite per l'inquinamento, a cui si aggiungono costi di realizzazione (pari a quattro volte i costi di Torrenova, la mancanza d'intermodalità (stazione ferroviaria ed autostrade lontane e raggiungibili solo attraversando paesi pieni di traffico)sono stati gli argomenti che hanno convinto ad investire su Torrenova.
Questo fin quì è stato il percorso dell'investimento della TLSEBENIC. Punto!
Saluti ing. Giuseppe Petracca

Anonimo ha detto...

Mi pare che dal contesto del "post" emerga chiaramente che esiste una differenza di potenzialità, anche di carattere finanziario, tra i due "progetti". Ciò non esclude che non si tratti di una guerra "civile" tra gli abitanti di un'Isola trascurata, spesso anche dai suoi stessi figli. E, come tutte le guerre, nasce da una motivazione che potrebbe anche essere pretestuosa, come quella della pistola fumante per l'Iraq, oppure
giustamente valutata. Ci sono infatti coloro che sostengono l'inagibilità della zona del Mela, e non proprio tutti sono nebroidei, ma ci sono anche quelli che sostengono il contrario e non proprio tutti sono peloritani. Ma il contrasto c'è e dà ugualmente la "sensazione" che, nonostante quello che ho detto testè, si sia tornati ai tempi del "campanile". Non se la prenda, per questo riferimento un po' colorito, caro ingegnere Petracca.
L'importante è che, in una questione così grossa, si riesca ad andare oltre il "presunto" e che il ripetto della sostanza porti i suoi frutti. Ma coi tempi e la politica che corrono, chissà...

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.