“Attenti a qui due” Lo ripete da tempo in maniera ossessiva quel furbacchione politico, con la erre moscia, che di traccheggio dietro le quinte se ne intende e che risponde al nome di Fausto Bertinotti.
Quei due, secondo il presidente della Camera, sono Berlusconi e Veltroni, che, convinti di non potere governare da soli, tramano per mettersi d’accordo dopo il risultato dell’elezioni, probabilmente deludente per entrambi. Bertinotti è convinto – o per lo meno cerca di convincere gli elettori – che sotto sotto continua la trama intessuta dai due negli incontri di dicembre, quando Berlusconi e Veltroni fecero credere che stessero cercando di abbozzare una nuova legge elettorale, da sostituire al porcellum. L’attuale legge che difficilmente – con questo lustro di luna – farà uscire dal consulto elettorale una maggioranza stabile.
Ha ragione Bertinotti, o è semplice propaganda per raggranellare voti a favore della sinistra?
Beh, potrebbe azzeccarla, se è vero che, nonostante il crescente crepitio della campagna condotta dai leaders del Pd e del Pdl, sotto sotto Berlusconi ha cominciato a prospettare ai suoi più vicini collaboratori la possibilità di una ripresa del dialogo con Veltroni. Dato che, man mano che ci avviciniamo al 13 di aprile, si assottiglia sempre più il mitico distacco di 10 punti prospettatogli dai sondaggi iniziali. E se ci fosse davvero, come vuol far temere il Pd, il solito risultato striminzito per il Senato, non potrebbe toccare al nuovo governo una sorte analoga a quella di Prodi? Di fronte al decrescere dell’ottimismo sul distacco, tra Gianni Letta e Silvio Berlusconi, nei ritagli di sosta, il discorso non può non cadere su un timore del genere.
Anzi, pare che cada a fagiolo, tanto da togliere al viso del Cavaliere l’ormai fin troppo stereotipato sorriso propinato agli elettori.
Negli ultimi giorni pare che abbia espresso ai più fedeli la voglia - se potesse – di tentare la carta di un “grande accordo” anche sull’esecutivo, Anche perché già s’è reso conto che, con questa legge, difficilmente un governo Pdl-Lega potrà durare a lungo.
E d’altronde Berlusconi avrebbe un sogno da realizzare: l’ascesa al Quirinale, cent’anni di salute al presidente Napoletano.
E per coronarlo, la prevedibile precarietà parlamentare non potrà bastare.
Francesco Cilona
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