lunedì 18 febbraio 2008

E' SOLO UNA SPERANZA?



Lo stato di disagio e di pericolo creato, nel bacino del Mela, dalla presenza di impianti inquinanti, ha determinato molteplici reazioni da parte delle popolazioni insediate in quel territorio. Obiettivamente s’è potuto costatare che, a causa dell’inquinamento atmosferico, negli ultimi 20 anni l’incidenza di decessi per malattie respiratorie ed insulti cancerogeni è stata in notevole incremento, tanto da indurre i responsabili della gestione di tali impianti ad applicare con maggior rigore che nel passato le tecniche necessarie a ridurre il potenziale inquinante delle immissioni in atmosfera. Negli ultimi tempi, l’Edipower, che gestisce la centrale Enel di San Filippo del Mela, si sarebbe resa conto che è possibile contribuire nel programma di abbattimento delle fonti d’inquinamento, ricorrendo anche ad un uso complementare di impianti per la produzione d’energia pulita che, anche se possono apparire inizialmente poche gocce in un mare di necessità , costituiscono tuttavia un segno dell’orientamento meno sfiduciato che adesso l’industria mostra verso la valenza della produzione alternativa. In questa centrale, secondo quest’ottica, saranno installati circa 36.000 pannelli solari pari a 3 Megawatt, un altro impianto per la produzione di 2 Megawatt sarà installato altrove. In tre anni, con un investimento di circa 300 milioni di euro, l’Enel intende realizzare impianti che sfruttano l’energia solare per oltre 35 Megawatt (Mw): una potenza sufficiente a dare energia a una città di 20.000 abitanti. Ventuno di tali pannelli sono stati destinati alla città di Rimini e si prevede che entro il 2010, in tutta Italia, ne saranno installati 1.200. Tale programma, che colloca l’Enel ai primi posti nello sviluppo del “solare”, consentirà di evitare l’immissione in atmosfera di 30 mila tonnellate di anidride carbonica. Il piano ambientale dell’Enel, presentato alla fine del 2006, prevede investimenti per 4,1 miliardi di euro entro il 2011 in nuovi impianti che usano fonti rinnovabili (vento, sole, biocombustibili e calore naturale della terra), nella ricerca e sviluppo e nell’innovazione tecnologica amica dell’ambiente. Dicevamo che si tratta tuttavia di gocce in una mare fin troppo vasto e salato,, E tuttavia ben vengano, perché servono a far capire a chi manovra l’energia tradizionale che è giunto il momento di intraprendere strade nuove se non si vuole che la strada vecchia ci conduca al precipizio.

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