lunedì 26 novembre 2007

NO ALL'UNDICESIMO ASSESSORE

FOTO: BELLINVIA, UNO DEI CANDIDATI


Mentre cresce il numero degli aspiranti alla carica di difensore Civico, c'è un partito che, con intento provocatorio, annuncia che "ritiene opportuno non partecipare alla rincorsa della poltroncina, preferendo attuare un percorso di ridefinizione del ruolo".
Sono già cinque i concorrenti noti, e qualcun altro sta per aggiungersene, dato che ieri abbiamo visto all'ingresso dell'Oasi un tavolo per la raccolta delle cinquecento firme necessarie alla presentazione della candidatura. Si tratterebbe della partecipazione di Nino Costa, già impegnato nel ruolo di presidente del Tribunale del Malato, la cui candidatura si aggiungerà a quelle di Sebastiano Caizzone, Tindaro Bellinvia, Nino Presti, Antonio Pirri e Giuseppe Milone. Comunque sono, questi, dettagli che servono solo per introdurci nella "filosofia" di Rifondazione Comunista, il partito cui ho accennato all'inizio di questo "pezzo". E pare che si tratti di un ragionamento che non dovrebbe fare una grinza. Detto partito ritiene svilente la funzione di difensore civico nell'attuale ordinamento normativo, in quanto possiede pochissimi poteri di controllo sull'amministrazione. In un suo volantino, che considera "undicesimo assessore" il difensore civico, Rifondazione Comunista spiega che, a suo parere, l'attuale metodo di scelta della persona che dovrà assumere tale delicato ruolo, non è affatto democratico, in quanto l'elezione viene effettuata all'interno del Consiglio Comunale, mentre sarebbe opportuno che avvenisse per chiamata diretta dei cittadini, per i quali il difensore costituisce elemento di garanzia.
E giustamente, se si guarda all'attuale composizione del Consiglio di Palazzo Longano, dove i sostenitori dell'amministrazione Nania superano i due terzi, quanti cioè necessitano per l'elezione del "difensore", chi ci garantisce che non sarà attuata un'operazione tutta politica e di convenienza per il controllato? Stando così le cose, non avremmo davvero, come già è stato altre volte, una poltrona in più per aiutare a risolvere i problemi interni della maggioranza? Quale quella di sistemare qualche trombato insoddisfatto o di dipanare certe matasse nate dalla lite con alleati delusi e amareggiati.
Sulla base delle sue preoccupazioni, Rifondazione fonda la sua proposta di un nuovo percorso che, modificando lo statuto comunale, consenta l'elezione diretta del difensore civico e la concessione al ruolo di maggiori poteri di controllo. Inoltre, a giudizio dello stesso partito, i candidati dovrebbero essere estranei a partiti e movimenti politici, e il trattamento economico all'incaricato di molto ridotto rispetto all'attuale.

Francesco Cilona

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anch'io che non sono di sinistra stavolta la penso come Rifondazione comunista di Barcellona. Il difensore civico dev'essere una personalità al di sopra di ogni sospetto, capace di salvaguardare realmente gli interessi della popolazione.Visto che ormai è tardi per modificare lo statuto, io consiglierei al sindaco di non perdere l'occasione per dimostrare la propria obiettività evitando di influenzare la scelta del d.c.

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