
Succedono fatti che mi ricordano una storiella che, tanti anni fa, si raccontava nei libri scolastici del regime, per esaltare la potenza dell'unione delle forze, simboleggiata allora dal fascio: era la "parabola" non evangelica del padre che, per dimostrare ai propri figli che l'unione fa la forza, si fece portare delle verghe di legno e invitò i giovani a provare a spezzarle singolarmente e, successivamente, unite in fascio.
Ovviamente fu loro facile la prima operazione, mentre fu impossibile attuare l'altro tentativo.
Forti di questa antifona, i nostri amministratori, le cui radici non è difficile individuare, sono felici quando trovano occasione per "affastellarsi" e consorziare le proprie energie con quelle di altre amministrazioni comunali, di modo che, sfruttando la forza dell'unione, si possa operare in armonia e con successo su un vasto territorio, che per esempio va da Milazzo o da Villafranca a Brolo, e viceversa.
Questa teoria è stata utilizzata per la costituzione dell'ATO2, dove ora si fa a gara per trovare un posto in carrozza ad esperti di "fiducia", e s'è pure utilizzata per compattare comuni della fascia tirrenica, smaniosi di mettere in luce e valorizzare vocazioni turistiche dalle prospettive incommensurabili.
E così sono venute fuori nuove commissioni, dove si stagliano su uno sfondo nepotistico, nomi di presidenti e di altri componenti - qualcuno ripetitivo - che riecheggiano sulla stampa.
Per rendersi conto di ciò che è stato sopra detto, basterebbe leggere la notizia secondo cui, per tutelare i beni culturali dei comuni aderenti al progetto "Paese Albergo", che mira a internazionalizzare il turismo nella zona tirrenica della provincia di Messina, da Milazzo a S. Angelo di Brolo, s'è nominata una nuova commissione, la cui presidenza è stata affidata ad un barcellonese doc, l'avvocato Candeloro Nania, inteso Rino, che ovviamente non è il sindaco di Barcellona, ma è pur sempre un personaggio noto sul piano politico, già capogruppo consiliare a Palazzo Longano per An e attualmente componente dello staff di avvocati recentemente scelto dall'amministrazione di Palazzo Longano per difendere gli interessi legali del Comune.
Il nuovo presidente di commissione, che ha spiegato alla stampa qual è il compito del progetto, è convinto che "l'idea portata avanti permette di proiettare la realtà della costa tirrenica che va dai Nebrodi a Tindari a Barcellona e Milazzo, in una dimensione nuova ed allargata di paese che trae linfa e forza dal proprio ventre per divenire paese che impara a dare significati e valori nuovi al territorio". E se lo dice Rino Nania, bisogna crederci, anche se non manca la retorica.
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