Sentite che succede: un gruppo di tecnici - architetti ed ingegneri - viene incaricato dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto a rielaborare il piano regolatore generale della città, scaduto da alcuni anni.
Siamo all'epoca della conduzione santalchiana e l'allora signore dell'attività politica amministrativa della città confida che il lavoro affidato ad un pool di professionisti, garantito dalla guida dell'insigne professore Giuseppe Gangemi, possa risolvere una problematica che, rimasta trascurata, aveva consentito il boom dell'abusivismo nel territorio comunale.
Da allora sono trascorsi un paio di decenni e, dopo una contorta serie di peripezie e di controversie, finalmente il tanto atteso piano regolatore giunge, finalmente "ristrutturato", in consiglio comunale.
Non si sta qui a rivangare il penoso iter con le sue lungaggini ed inadempienze suggellate da commissariamenti regionali, essendo ormai acqua passata.
Tuttavia si farebbe grave omissione se non si facesse notare che la "montagna" anziché il classico "topolino" ha partorito un mostruoso "ratto"e l'ha scodellato in un'aula consiliare, dove è stato chiamato ad approvarlo uno stanco consiglio comunale, che probabilmente non s'è avveduto della baraonda creata dai nuovi vincoli urbanistici, sconvolgenti intere situazioni per l' indiscriminata ricerca di nuove aree da destinare a servizi pubblici.
Adesso fioccano il malumore ed i rimbrotti. Un'ottantina di ricorsi sono stati presentati al Tar di Catania, da privati,singoli ed associati, che si considerano lesi dall'attuazione del "rinnovato" strumento urbanistico e sono pronti a dare filo da torcere all'amministrazione comunale. Il cui capo, sindaco Candeloro Nania, cerca di parare i prevedibili colpi attrezzando il Comune di uno staff legale, composto di otto avvocati.
Che non si sa se siano stati scelti secondo il criterio "democratico" recentemente suggerito dalla consigliera comunale di Alleanza Siciliana, Lidia Pirri.
Comunque, questo pool legale, quando sarà pagato, con quali soldi sarà saldato?
Sicuramente coi soldi del contribuente, e peggio ancora di quello stesso cittadino che intenta causa al Comune perché si sente fregato dal nuovo piano regolatore.
Come dire: fregato e mazziato, per non dire cornuto e bastonato.
Fra' Galdino
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